Un'App contro il bullismo. È la mossa dell'assessore all'Istruzione, alla Formazione, al Lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo, dopo l'ennesimo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Servono più strumenti per contrastare il bullismo afferma l'assessore Leo dobbiamo constatare che, nonostante l'attività attenta delle scuole, questo fenomeno continua a essere motivo di grave turbamento e di offesa, anche fisica, a partire dai giovanissimi. La Regione Puglia non ha mai sottovalutato il problema tant'è che con Diritti a scuola prima e con Tutto a scuola dopo abbiamo dato possibilità alle scuole di inserire nei loro progetti educatori e psicologi. C'è un problema culturale, da affrontare, senza trascurare che è necessaria una stretta collaborazione tra scuola e famiglie. Non basta la riprovazione del fenomeno, questo i docenti lo sanno bene e lavorano con competenza per aiutare le vittime, ma anche chi commette atti non accettabili. Va compresa la situazione in cui matura questo fenomeno, oggi ancora più devastante per la diffusione in rete degli atti di bullismo». E poi Leo lancia la sua idea: «Proporrò all'Usr di realizzare insieme un'App per segnalare i casi di bullismo in forma anonima e un questionario da distribuire nelle scuole per saggiare l'entità del fenomeno. Spesso le vittime non denunciano, per paura o vergogna, come pure i testimoni passivi degli atti di violenza non prendono iniziative per segnalare ai docenti quello che subisce un loro compagno o una loro compagna. Un'App può aiutare a far emergere i casi senza doverne parlare dopo che per mesi la vittima ha subito ogni tipo di soprusi. Soprattutto quando il caso emerge, è sempre per qualcosa di particolarmente grave. Dobbiamo evitare che ciò accada. Penso che un'App possa aiutare chi vuole uscire dalla spirale della violenza. Chi non riesce a parlarne con un adulto potrà avere uno strumento che gli permette di farlo in forma anonima, oltre ad essere una modalità di comunicazione che i ragazzi e le ragazze sentono familiare. Credo molto anche nel questionario perché ci darà possibilità di indagare l'estensione del fenomeno, la sua percezione, le modalità relazionali e comportamentali».
Il tutto con il coinvolgimento dell'Usr. «Ovviamente la mia è una proposta precisa l'assessore che girerò all'Usr perché è necessario il confronto e anche la condivisione del progetto. Valuteremo insieme se sarà il caso di coinvolgere anche l'università, sia per la realizzazione dell'App, che per la formulazione del questionario e per la successiva interpretazione dei dati da parte di psicologi, pedagogisti, sociologi». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia