I carabinieri piazzati all'ingresso hanno rimandato a casa una serie di auto dirette al centro commerciale in quanto non residenti nel comune. Da questa mattina infatti...
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«Vado a comprare le sigarette», tutti sanzionati lontano da casa. E c'è chi anche chi si ritrova in spiaggia
Così, chi esce a fare la spesa per la famiglia una volta a settimana munito di guanti e mascherina di solito preferisce fare una sola tappa, possibilmente in luoghi abbastanza grandi da garantire il distanziamento: i mall per l'appunto, il cui accesso però sembrava sinora affidato più che altro al buon senso. Gli altoparlanti all'interno specificano infatti che l'accesso al punto vendita è consentito solo in sicurezza e nel caso questo non avvenga si provvederà a scaglionare l'ingresso a gruppi, come accade in altre regioni. Sinora non ce n'era stato bisogno.
Almeno fino a venerdì scorso, quando all'Ipercoop di Surbo è scattata la corsa all'offerta pasquale con conseguente intervento dei carabinieri chiamati a fronteggiare un impensabile assembramento per uova e colombe pubblicizzate su un volantino.
Diverse pattuglie dei carabinieri quindi sono intervenute per mettere ordine e all'interno hanno trovato una situazione sfuggita di mano.
Di qui la saggia decisione di intensificare i controlli. Ma con che regola?
Nei casi degli ipermercati che sorgono in zone periferiche delle città, come accade a Lecce per Ipercoop, che si trova a limite dell'agro di Surbo, e per Conad, al confine tra Lizzanello e Cavallino, sulla superstrada per Maglie, la regola della residenza appare piuttosto controversa: i due iper dovrebbero infatti servire esclusivamente i residenti di quei comuni, vedendo crollare la loro abituale clientela. E anche tra i residenti, se vale la regola del supermercato più vicino, sarebbero poche decine a potersi davvero spostare dal centro. Con che esito? Al telefono il frontoffice di Ipercoop spiega di non aver ricevuto alcuna comunicazione in materia. Carabinieri e vigili urbani confermano invece di aver imposto la regola all'ingresso. L'interrogativo però resta ed era già circolato giorni fa (prima delle offerte pasquali) anche su blog d'informazione come ilgrandesalento.it e i social, senza una risposta chiara. La domanda successiva è d'obbligo: fino a quando queste strutture continueranno ad approvvigionarsi e fino a quando converrà loro tenere aperto?
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Quotidiano Di Puglia