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«Il bambino aveva consumato un panino con hamburger, non con wurstel. E la non conformità del campione di wurstel è riconducibile a carenze igienico-sanitarie del punto di ristoro e non al produttore». Attilio Scarlino, amministratore unico e legale rappresentante del “Salumificio Scarlino” di Taurisano, interviene dopo la notizia dell'indagine che la Procura di Lecce ha avviato a suo carico con l'ipotesi di reato di commercio colposo di sostanze alimentari nocive.
La salmonella
Al centro dell'inchiesta c'è un campione di wurstel di pollo e tacchino prelevato il 28 ottobre 2022, nel quale sarebbe stata riscontrata traccia della salmonella meleagridis: le confezioni di wurstel, secondo l’accusa, contenevano cariche microbiche superiori ai limiti consentiti. I controlli erano scattati in seguito a malori accusati da un bambino campano. L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore della Procura di Lecce Francesca Miglietta.
«Dall'indagine epidemiologica effettuata presso l'ospedale Moscati di Avellino il 26 ottobre 2022 - afferma l'imprenditore - emerge in maniera inequivocabile che il bambino ha consumato un panino con hamburger e non con wurstel: trattasi di referto ospedaliero con valore di atto pubblico».
Il campione analizzato
Sulla presunta non conformità rilevata sul campione analizzato, sottolinea inoltre l'imprenditore, «essa risulta riconducibile ad altre cause e non al produttore e nello specifico a carenze igienico-sanitarie rinvenute dagli stessi funzionari verbalizzanti presso il punto di ristoro dello Zoo di Napoli (dove sono stati effettuati i prelevamenti dei campioni) e documentate a chiare lettere nel verbale del 28 ottobre 2022».
Infine, rimarca Scarlino, nella stessa data «sono state effettuate altre analisi dalla Asl di Lecce su campioni dello stesso lotto e conservati in confezioni idonee che hanno dato esito favorevole come da referti in possesso dell'Asl di Lecce». La società, chiude, è «in possesso di tutte le certificazioni tra cui Brc e Ifs, con controlli sanitari continui» e «da sempre ha posto, quale condizione imprescindibile della propria attività, il rispetto della salute pubblica». Il 15 novembre 2022 il Dipartimento di prevenzione della Asl di Caserta aveva attivato il ritiro e il richiamo dei wurstel “Lecock” di pollo e tacchino prodotti da Scarlino (in particolare le confezioni da 10 unita da 100 grammi cadauna con lotto/scadenza 02/03/23 L1), «a seguito di indagine epidemiologica su un bambino di 10 anni colpito da tossinfezione da salmonella gruppo B accertata da esame coprologico. Il bambino - si legge nell'allerta diramata in quei giorni dalla Asl campana - presentava sintomi come nausea, vomito, febbre, dolori addominali e diarrea. La conferma della causa della tossinfezione alimentare si è avuta a seguito di campioni ufficiali eseguiti sui wurstel dai servizi veterinari ed inviati all’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno». L'imprenditore, naturalmente, ora potrà portare all'attenzione della Procura tutta la documentazione che riterrà utile a smentire quanto a lui contestato.
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Quotidiano Di Puglia