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A Squinzano un nuovo bar da 72 metri quadrati e in sette Comuni la riqualificazione degli edifici a pochi metri dai binari per un importo complessivo di 215 milioni di euro. Così le stazioni nel Salento si ammodernano e aprono alla rigenerazione urbana, all’innovazione sociale, alla promozione del turismo sostenibile e alla valorizzazione del patrimonio architettonico esistente.
Non più solo crocevia di vagoni
Non più solo crocevia di vagoni per pendolari e turisti ma nuovi spazi al passo coi tempi per offrire all’utenza più servizi e comfort. Se in alcuni casi i vecchi edifici sono utilizzati esclusivamente per il trasporto ferroviario, in altri casi caselli e stazioni hanno ospitano già associazioni ed enti del terzo settore e programmano attività, manifestazioni e laboratori di utilità sociale. A cominciare dal centro del nord Salento dove Ferservizi (Gruppo Ferrovie dello Stato) ha pubblicato a settembre scorso una manifestazione di interesse per la locazione di uno spazio di circa 72 metri quadrati, nella stazione di Squinzano, da adibire ad attività commerciale, bar e ristorazione.
Le sette stazioni da ristrutturare
Intanto, sono sette le stazioni salentine (Otranto, Gallipoli, Casarano, Novoli, Maglie Tricase e Zollino) oggetto di progetti di ristrutturazione e riqualificazione dove si prevedono spazi a parcheggio di interscambio e veri e propri hub intermodali. «Una volta riqualificate – precisano da Fse – sarà possibile ospitare al loro interno attività commerciali per rivitalizzare il tessuto sociale e migliorare la qualità dei servizi di trasporto pubblico locale per i cittadini».
«I progetti di realizzazione di hub intermodali e di riqualificazione delle stazioni Fse, – ha dichiarato l’assessora regionale ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Anita Maurodinoia – è finanziato per 165 milioni di euro con fondi del Pnrr e 50 milioni con risorse del Fondo Opere Indifferibili, per cui dovrà essere chiuso entro il 2026. È un progetto importante perché prevede il restyling architettonico degli edifici, alcuni dei quali storici, nel rispetto delle loro caratteristiche storico-architettoniche e del contesto ambientale e paesaggistico. In questo modo – ha continuato Maurodinoia – le stazioni potranno trasformarsi in hub di scambio intermodale, anche attraverso la riqualificazione di alcune aree ferroviarie limitrofe con la realizzazione di fermate per i bus, parcheggi per auto e motocicli, velostazioni. Il tutto migliorando l’accessibilità alla stazione e ai treni, garantendo la sicurezza degli utenti. La nostra visione è quella di stazioni accoglienti e sicure dotate di tutti i servizi necessari per i viaggiatori». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia