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Nel Salento continua il caos parcheggi, anche dopo la soluzione trovata dalla Regione Puglia per l’apertura temporanea nel periodo estivo: la deroga alle complesse autorizzazioni paesaggistiche è fino al 31 dicembre. L’emendamento votato, infatti, è in attesa di essere pubblicato per avere efficacia (si spera nei primi giorni della prossima settimana) per questo motivo ieri è stata un’altra domenica difficile lungo la costa, soprattutto a Otranto.
All’ingresso delle pinete degli Alimini la Polizia Municipale e la Protezione Civile hanno cercato di regolare gli ingressi con enormi difficoltà. «Mi scusi - ha chiesto un turista del Nord Italia al vigile - ma a quanto ammonta la sanzione?». La risposta è stata: «40 euro». Allora il turista ha replicato: «Preferiamo pagarla e trascorrere una giornata al mare, piuttosto che tornare in hotel». Del resto sarebbe impossibile anche solo pensare di rimuovere tutte le auto che ieri hanno parcheggiato in divieto di sosta. Erano migliaia, occupavano anche i giardini delle case poderali, sostavano anche ai bordi della litoranea: i bagnanti avevano invaso qualsiasi luogo.
Le ragioni del sindaco
Il sindaco di Otranto Francesco Bruni spiega che «dal punto di vista urbanistico è stato predisposto tutto, ci sono anche le convenzioni con i privati. Appena l’emendamento sarà pubblicato sul bollettino, si potrà aprire. Stiamo verificando tutte le richieste ed utilizzeremo i criteri della nuova legge per iniziare a disciplinare già il settore. È solo una questione di giorni e siamo fiduciosi che per la prossima settimana il problema sarà risolto».
Insomma si attende solo l’efficacia della norma per poter aprire i parcheggi a Otranto, almeno per quest’anno, anche se in forma ridotta. La soluzione è stata quella di recepire già le disposizioni di legge, quindi autorizzare al massimo 250 posti in area Sic e al massimo 500 all’esterno dell’area protetta. Quindi i vecchi parcheggi anche all’interno degli Alimini riapriranno tutti ma con importanti limitazioni alla capienza. In questo modo si perderebbero metà dei posti del nucleo centrale degli Alimini (circa 3mila), stalli che potrebbero essere recuperati (in parte) utilizzando i rondò presenti nelle vie di acceso ai villaggi turistici di Alimini.
Il problema, invece, non dovrebbe riguardare le aree di Frassanito e Baia dei Turchi, in quanto le zone di sosta si trovano fuori dalla area Sic.
I gestori dei lidi
Ma nonostante le rassicurazione i gestori dei lidi continuano ad essere molto preoccupati. «Qui ci sono due questioni enormi, la prima è la nostra impossibilità, quasi completa, ad operare. Non sappiamo cosa dire ai clienti, non possiamo che scusarci con chi viene qui a passare una vacanza - dice Antonio Quarta del Kum Beach Club –. La seconda questione è quella relativa alle nostre stesse aziende che ora soffrono: abbiamo giornate con le spiagge semivuote in un periodo di alta stagione. Purtroppo siamo imprese come tutte le altre e dobbiamo pensare anche al nostro personale che non possiamo certo mandare a casa».
La zona di Alimini, infatti, solo come addetti negli stabilimenti balneari offre centinaia di posti di lavoro. «Alla fine è prevalso il buon senso cosi come Confimprese ha auspicato a gennaio incontrando il commissario prefettizio di Otranto - dice Mauro della Valle di Confimprese demaniali -.
Quotidiano Di Puglia