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Di rara bellezza e impalpabili dimensioni: le orchidee spontanee salentine si aggrappano alla vita facendosi strada tra le erbe e gli arbusti, inebriando l’aria di fragranze intense, vagamente di vaniglia. Nei campi sconfinati e incontaminati. Sembra assurdo che così piccole, fragili e delicate possano resistere proprio nel periodo più freddo dell’anno: eppure, da gennaio inizia ufficialmente il lungo periodo di fioritura che fino a giugno regala, agli occhi più attenti, forme voluttuose e distese colorate. L’appello dei naturalisti è di non raccoglierle per evitarne l’estinzione. Si, perché, il Salento, come l’intera Puglia, è terra di orchidee selvatiche, alcune molto rare o persino specie totalmente nuove per la scienza, come quella scoperta nel 2020 nel Parco Punta di Pizzo e isola di Sant’Andrea di Gallipoli: la piccola Ophrys japygiae.
Le orchidee spontanee in Salento
Nella macchia salentina, tra le più note piante di fichi d’india, fichi, mirto, lavanda e ginepro, se ne possono ammirare numerose; occorre, in questo caso, però abbassare lo sguardo per scorgerle tra la vegetazione, radicate nel terreno. Molto differenti da quelle tropicali, conosciute in tutto il mondo per il loro fiore vistoso e molto profumato, tuttavia quelle spontanee presenti nel nostro territorio destano grande interesse scientifico tanto da attrarre anche ricercatori da tutto il mondo che giungono qui per studiarle. “Questi gioielli botanici – commenta Roberto Gennaio, naturalista e coordinatore provinciale del Giros, gruppo italiano ricerca orchidee selvatiche- fioriscono soprattutto nelle aree protette; a gennaio inizia la stagione orchidologica, con la fioritura di alcune specie precoci, che continua poi fino a giugno. Si tratta di fiori enigmatici, diversi dagli altri che utilizzano stratagemmi e inganni nei confronti degli insetti per potersi impollinare. Sono affascinanti nei colori e nelle forme e molto piccole, quanto un unghia del pollice, e occorre chinarsi per vederle e osservarle. Una flora tutelata dalla convenzione di Washington sulle specie spontanee. Non è dunque possibile estirparle o commercializzarle”. La multa per chi venisse colto a reciderle o danneggiarle può arrivare fino a 1000 euro. Dallo Jonio all’adriatico, negli ultimi anni sono state rinvenute alcune specie, già presenti in altre zone della Puglia, mai osservate nel Salento; fra queste la Barlia robertiana, un raro ibrido tra la Ophrys lupercalis e la Ophrys lojaconoi, anche quest’ultima solo da qualche anno rinvenuta nello stesso Parco; dedicata poi al presidente onorario del Wwf, Fulco Pratesi, per il suo 83esimo compleanno e chiamata “Ophyrys x pratesii”.
Orchidee dedicate a personaggi famosi
«La Barlia robertiana e la Yapigia – continua Gennaio - sono rare in Salento ed è severamente vietato strapparle dal terreno.
Quotidiano Di Puglia