Minacce a Ria e a due avvocati di Gallipoli: denunciato un 42enne

Minacce a Ria e a due avvocati di Gallipoli: denunciato un 42enne
Rancori personali che covava da più di 10 anni per una mancata assunzione da vigilante. Sarebbero questi i motivi alla base delle minacce e delle scritte ingiuriose...

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Rancori personali che covava da più di 10 anni per una mancata assunzione da vigilante. Sarebbero questi i motivi alla base delle minacce e delle scritte ingiuriose comparse a metà marzo sull’asfalto contro gli avvocati gallipolini Fabrizio Ferilli e Luigi Suez. E nei giorni scorsi anche sul muro di cinta dello Stadio “Bianco” di Gallipoli contro l’ex avvocato ed già parlamentare Lorenzo Ria. Preso di mira, infine, anche l’istituto di vigilanza “Velialpol”.


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Ad individuare l’autore dei graffiti – un 42enne incensurato di Gallipoli - sono stati gli agenti del commissariato di Gallipoli ai quali erano state affidate le indagini. Ad “armare” di bomboletta spray la mano dell’autore sarebbe stato un rancore, maturato per circa 10 anni,  nei confronti dell’istituto di vigilanza “Velialpol” per una mancata assunzione. L’uomo era convinto che nessuno gli avesse dato un aiuto per realizzare il suo desiderio nonostante, a suo dire, avesse chiesto l’intervento delle autorità e dei professionisti.
Per queste ragioni a metà marzo avrebbero minacciato gli avvocati gallipolini Luigi Suez e Fabrizio Ferilli.

Al primo messaggio, rivolto ai due legali e recapitato sulla casella della posta dell'avvocato Suez, erano poi seguite scritte sui muri e sull’asfalto. Il 21 e il 13 aprile, invece, a finire nel mirino del 42enne era stato l’ex avvocato e parlamentare Ria. Stessa mano e identica la modalità d’azione: due macabri messaggi impressi con lo spray blu sul muro dello stadio comunale e su un muretto a secco del lungomare due macabri messaggi: “Lorenzo Ria morirai”, “Assassino”. Minacce anche nei confronti dell’istituto di vigilanza “Velialpol”.

A determinare la svolta  nelle indagini il confronto calligrafico, tra le scritte sui muri e il sequestro della bomboletta spray rinvenuta per strada, risultata dello stesso colore con cui erano state realizzate le scritte di aprile. Ma anche l’attività di appostamenti anche notturni e alcune immagini registrate dalle telecamere di  videosorveglianza. 

Nel pomeriggio di ieri, dunque, l’individuazione da parte degli agenti dell’autore delle minacce aggravate e continuate e degli imbrattamenti sui muri dello stadio comunale di Gallipoli, reati per i quali l’indagato è stato denunciato all’autorità giudiziaria. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia