Lacrime, ricordi e dolore. L'ultimo, commosso addio a Renato Moro nella sua città natale

Lacrime, ricordi e dolore. L'ultimo, commosso addio a Renato Moro nella sua città natale
«Quante ore, quanti mesi, quanti anni della nostra vita lasciamo sulle strade? Quanti, in particolare, su una sola strada, la "nostra strada"? Lo studio, il...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
99,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Quante ore, quanti mesi, quanti anni della nostra vita lasciamo sulle strade? Quanti, in particolare, su una sola strada, la "nostra strada"? Lo studio, il lavoro, gli amici, gli amori, la famiglia, il gioco, il divertimento, il viaggio, il dolore, la fuga e il ritorno, la rabbia, la gioia e i sogni, la trasgressione, la follia, i silenzi, la musica a palla, la notte e il giorno. La strada non è solo una lingua d'asfalto, è una bolla che ti accoglie, vive con te e ti aspetta quando non ci sei. Tutti abbiamo una strada del cuore e ogni strada ha mille e più storie da raccontare». La strada di Renato Moro, che il 10 febbraio scriveva questo post, era la statale 101 che da Lecce conduce a Gallipoli. La percorreva ogni giorno, più volte, per raggiungere Galatone e gli anziani genitori, scomparsi pochi mesi fa. 

Quella stessa strada l'hanno percorsa oggi i familiari di Renato, gli amici, i colleghi di tutte le testate, per dirgli addio, partecipando alla cerimonia funebre che si è tenuta proprio nella chiesa del suo paese natale. E quelle parole sul valore della strada, quella percorsa e quella da fare, sono state il cuore dell'accorata omelia del parroco di Galatone, dove Felice e Teresa, i genitori di Renato, hanno costruito la loro vita e dove il nostro amico e caporedattore centrale di Quotidiano ha trascorso gli anni dell'infanzia e della giovinezza insieme al fratello Carlo, scomparso prematuramente. 

Renato ci ha lasciati troppo presto. Per quanti credono in un aldilà, in un Dio misericordioso, Renato ha raggiunto i suoi genitori e suo fratello. Ma lui non credeva in Dio, non credeva ci fosse altro ad attenderci e l'11 dicembre scriveva così, rivolto a suo padre e sua madre morti a poche settimane di distanza l'uno dall'altra: «Ecco, non siete da nessuna parte. C'è il nulla dopo di noi. Restano solo i ricordi. E quel rumore della Gilera che vi porta da una parte all'altra. Se sogno, mi piacerebbe raggiungervi con la mia moto per fare un po' di strada insieme».

Anche noi, Renato, proveremo a sognare e a scrivere una pagina nuova, senza di te, ma portandoti nel nostro cuore, come la strada maestra. La strada da seguire. 

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia