Far West in città dopo l'assalto armato in gioielleria. Un "colpo" da circa 200mila euro conclusosi con l’arresto di due giovani rapinatori, bloccati al...
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Una mattinata di terrore, quella di ieri, cominciata all’interno della gioielleria “Prisma gioielli” ospitata sotto la galleria del “Centrum”, e poi proseguita per strada ed all’interno di uno studio dentistico nella vicina via De Gasperi, dove uno dei banditi si è introdotto passando per una finestra aperta, nel tentativo di sfuggire ai poliziotti che aveva alle calcagna.
Per i due non c’è stato scampo. Arrestati sì per la bravura degli agenti, ma anche – come ha tenuto a sottolineare il questore di Lecce Pierluigi D’Angelo - per la solerzia e prontezza di alcuni cittadini, che hanno segnalato al 113 la rapina in corso addirittura prima che i due facessero irruzione nell’oreficeria.
Alle 11.30 il brindisino Antonio Gabellone, di 20 anni, e l’albanese Ronald Karaj, di 22, senza fissa dimora, decidono di passare all’azione e si calano sul viso i passamontagna, pronti ad entrare in gioielleria. Movimenti che non sfuggono ad un passante, che subito allerta la centrale operativa della polizia segnalando una probabile rapina in corso.
I due intanto seminano il panico nell’esercizio commerciale. Brandendo due pistole, minacciano i presenti (alcuni, impauriti, si stendono a terra e si coprono gli occhi) ed arraffano soldi e gioielli, riponendoli in tre grandi buste; allungano le mani anche sui monili esposti in alcune vetrine, che mandano in frantumi. All'interno, intanto, qualcuno aziona l’allarme antirapina collegato all’Alma Roma, che lo inoltra subito al 113.
Quando gli agenti giungono sul posto, i due hanno appena guadagnato l’uscita della gioielleria. Dopo alcuni metri percorsi insieme, i giovani prendono due direzioni differenti: Gabellone tenta la fuga attraverso il parco “Renda”, si sfila il giubbotto ed esibisce l’arma agli agenti, che rispondono intimandogli l’alt ed esplodendo in aria un colpo di pistola. Tanto basta per fermarlo.
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Quotidiano Di Puglia