«Articolo 39 della Costiuizione: che c***o chiudi c*****ne!!». Discoteca "Praja" a Baia Verde Gallipoli: ultimo party prima della chiusura definita di locali...
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La Lucarelli nel suo post in un primo momento aveva puntato il dito, nello specifico, contro dj Lele che però - in realtà - è del tutto estraneo ai fatti, tanto che la stessa opinionista nelle scorse ore ha rimosso dal commento la parte relativa al dj.
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Allarme condiviso dagli esperti del Comitato tecnico scientifico e dal ministro della Salute Roberto Speranza che nel pomeriggio di ieri ha firmato l'ordinanza di chiusura dei club dopo un vertice con i governatori in sede di Conferenza Stato - Regioni. Un provvedimento al quale, seppure con estrema amarezza, la maggior parte dei titolari e gestori dei club si è adeguato limitandosi a spegnere la musica e comunicando al pubblico la sospensione degli eventi in programma. Un addio al 2021 che alla "Praja" di Gallipoli, invece, si è trasformato in quello che la Lucarelli ha definito: «Uno show pietoso». Una “last night” celebrata a suon di musica, alcool, insulti dal palco e centinaia di giovani accalcati in pista. E per l'ultima volta senza distanziamento né mascherina.
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«Devo, mio malgrado, tornate a parlare di discoteche e nello specifico del solito Praja di Gallipoli, a questo punto suppongo non a caso. Sorvolo le questioni personali di cui poco mi interessa e passo ad altro - ha tuonato dalla sua pagina Facebook l'opinionista - Sono talmente fessi da non aver capito che sono solo una che si è esposta in mezzo a tantissima gente che la pensava esattamente come me ma era impaurita da un ambiente che conosce meglio di me».
«Tornando al Praja, per un po’ ho anche pensato che fosse un capro espiatorio e mi sono sempre premurata di specificare che non erano i soli, non erano gli unici - ha poi rincarato la dose la Lucarelli - Ora però, tirando le somme e aggiungendo l’ultimo tassello e cioè la serata di ieri, posso dire che l’arroganza, la strafottenza e l’ipocrisia visti al Praja non li ho visti altrove. E spiace dirlo, ma il pesce lì puzza dalla testa.(già in passato è stato chiuso perché lí facevano entrare più persone rispetto alla capienza massima e ci sarebbe altro da dire)».
Sottolineando come di settori che non hanno neppure mai visto uno spiraglio di ripresa economica dopo il lockdown ce ne siano a decine (agenzie di viaggi, educatori, organizzatori di eventi etc), la Lucarelli è poi scesa nel dettaglio della protesta "sguaita" della Praja. «Quelli che fanno passare la scritta che invita a mettere le mascherine sotto alla consolle, quelli che non pubblicano più immagini delle loro serate sui social, che hanno bloccato i commenti, sono quelli che ieri sera, fino a mezzanotte meno un minuto, hanno dato vita a questo show pietoso - ha affondato il colpo l'opionista - Col dj che urlava “che c***o chiudiiiiii” e l’amministratore Pierpaolo Paradiso che tra la folla che gli si buttava addosso tutta sudata (lui senza mascherina, gli altri idem) stappava una bottiglia. Ecco, questo è il Praja. E molto onestamente, io credo che gli altri gestori di discoteche abbiano pagato parecchio la strafottenza dei loro colleghi salentini. Un po’ più di basso profilo forse avrebbe pagato».
A prendere le difese del club gallipolino, sempre attraverso Facebook, nelle scorse ore è stato Adriano Lucidi della società Musica e Parole che gestisce alcune note discoteche pugliesi. Compre la "Praja". «Non hai altro da fare? - ha replicato alla Lucarelli - Ma una famiglia ce l'hai? Dei figli o degli amici a cui pensare ce l'hai? Se ti senti sola, invece di fare l'eroe da tastiera, vieni a Gallipoli e facciamo un incontro con le 800 persone che non hanno più un lavoro e un sostegno economico. Se mi blocchi ti mando il mio numero e concordiamo l'incontro, così capirai che siamo brave persone e non dei mostri». Infine l'hashtag "sbloccamiselvaggia".
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Quotidiano Di Puglia