Pensioni di invalidità sospese da Inps, ma l'avviso per la visita non è stato recapitato in tempo

Pensioni di invalidità sospese da Inps, ma l'avviso per la visita non è stato recapitato in tempo
Caos a Lecce per le pensioni di invalidità a causa di un cortocircuito tra Inps e Poste. L’invito dell’Inps non arriva in tempo e l’Istituto sospende il...

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Caos a Lecce per le pensioni di invalidità a causa di un cortocircuito tra Inps e Poste. L’invito dell’Inps non arriva in tempo e l’Istituto sospende il trattamento. Da qui una pioggia di lamentele da parte di pensionati e pensionate che si stanno rivolgendo al Sindacato Pensionati Italiani (Spi) di Lecce per denunciare disagi e ingiustizie.

La sospensione della pensione di invalidità civile

L’Istituto, secondo quanto dichiarato dallo Spi, sta sospendendo l’erogazione di molte prestazioni soggette a revisione (fino ad avviare in alcuni casi la procedura di revoca), anche «a chi avrebbe ancora diritto al beneficio e a chi non ha fatto nulla per meritarsi un provvedimento così penalizzante. Tutta colpa del corto-circuito tra Inps e Poste Italiane, probabilmente».


Lo Spi Cgil Lecce, attraverso il Patronato Inca, sta assistendo dunque diverse pensionate e pensionati per cercare di venire fuori da questa vicenda. E' il caso di un pensionato che l’Inps ha invitato a visita medica per accertare la permanenza dei requisiti sanitari per la pensione di invalidità. Ma la lettera con la quale si invita il pensionato a sottoporsi alla visita è arrivata al pensionato 23 giorni dopo la data fissata.

Non essendosi dunque presentato a visita, e senza giustificato motivo, al pensionato è stata sospesa la pensione. All'idomani della visita «il direttore provinciale dell’Inps - spiega il sindacato - ha firmato la lettera di sospensione della prestazione (un assegno che oscilla tra circa 300 euro mensili e circa 650 euro mensili), con invito a giustificare entro 90 giorni i motivi dell’assenza, pena la revoca definitiva». La lettera, scritta il 7 dicembre, presa in carico il 21 a Fiumicino e il 27 a Bari, è giunta infine al destinatario proprio il 29 dicembre. Per cui il malcapitato pensionato ha ricevuto contemporaneamente due raccomandate dall’Inps: l’invito alla visita medica e pure la sospensione dell’assegno.


«Stiamo ricevendo moltissime lamentele - spiega  il segretario provinciale dello Spi Lecce, Gioacchino Marsano -  Tanti cittadini si ritrovano nella medesima condizione descritta prima. Bisogna tenere presente che sono sottoposti ad accertamento periodico non solo gli invalidi civili, ma anche i beneficiari della legge 104, alcuni beneficiari di assegni ordinari, chi gode dell’accompagnamento. A noi non interessa di chi sia la colpa della ritardata convocazione: di sicuro non possono essere pensionate e pensionati ad essere penalizzati. L’Inps potrebbe organizzare meglio il meccanismo delle convocazioni, inviando gli inviti con maggiore anticipo», conclude il segretario.


Secondo la segretaria generale dello Spi Lecce, Fernanda Cosi, «l’Inps deve avvisare pensionate e pensionati con un congruo anticipo e prima di sospendere o peggio revocare una prestazione deve assicurarsi che l’utente abbia ricevuto la comunicazione. Né è pensabile, davanti a una platea di persone fragili e spesso non in condizioni di utilizzare computer ed internet, nascondersi dietro l’alibi della tecnologia, rispondendo alle persone che si lamentano che ‘ormai è tutto telematico’. Ci sono famiglie intere che si mantengono anche grazie a questi sussidi: sospenderli significa complicare loro la vita. Ed è inaccettabile». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia