Picchia la ex fidanzata e le spezza un dito: condannato

Il Tribunale di Lecce
Nove mesi di reclusione sono stati inflitti ad un uomo di 32 anni con l'accusa di avere picchiato la ex compagna. La condanna di A.G., di Porto Cesareo, nel Salento, è...

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Nove mesi di reclusione sono stati inflitti ad un uomo di 32 anni con l'accusa di avere picchiato la ex compagna. La condanna di A.G., di Porto Cesareo, nel Salento, è del giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine, ed ha tenuto conto anche della riduzione di un terzo della pena prevista dal rito abbreviato

L'imputato, difeso dall'avvocato Riccardo Giannuzzi, è stato condannato per l'ipotesi di reato di lesioni ed assolto dallo stalking, dalla violazione di domicilio e dal danneggiamento. Nove mesi di reclusione per le sole lesioni, la richiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Simona Rizzo, rivelatasi poi in linea con l'orientamento della giudice della sentenza.

Assolto dallo stalking

In altre parole il processo ha ridimensionato il quadro accusatorio dell'inchiesta condotta dal pubblico ministero Giorgia Villa. La difesa ha sostenuto l'insussistenza dello stalking ritenendo che fra l'imputato e la ex convivente si fosse instaurato un rapporto di reciproca persecuzione dopo la separazione avvenuta a dicembre 2019. Per questo è stato citato come testimone lo zio dell’imputato che più volte si era recato nell’abitazione dei conviventi perché chiamato in soccorso proprio dall’imputato stesso.

Le lesioni

Nessuno stalking, dunque. E dunque è venuta a cadere anche la minaccia che l'avrebbe fatta a pezzi e gettata in un pozzo e che il suo atteggiamento l'avesse costretta a cambiare abitudini di vita ed anche l'abitazione. Confermate invece le lesioni: il trauma facciale subito dalla ex il 7 febbraio 2020, con lesione dei denti e frattura del dito medio della mano sinistra. Come anche lo spintone del 13 marzo che causò alla donna un trauma al bacino. Lo schiaffo di fine aprile quando avrebbe anche minacciato - accusa non confermata dal processo - di ammazzare il figlio. Ed il lancio del secchio della spazzatura del 4 maggio, quando la colpì ad un braccio.

  
Parte civile

Tre mesi il termine per depositare le motivazioni della sentenza. La vittima si è costituita parte civile era con l’avvocatessa Elvira Durante.

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Quotidiano Di Puglia