Pedonalizzazione di via XXV Luglio a Lecce: parola ai giudici del Tar. È previsto per questa mattina, nella sede del Tar di Lecce, il dibattimento...
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Fabio Novembre, architetto e designer, il progetto di pedonalizzazione e di chiusura alle auto di via XXV luglio rientra tra quelle "decisioni coraggiose" che lei stesso ha auspicato per sciogliere i nodi della mobilità caotica a Lecce?
«Assolutamente. Di fatto con la previsione di una corsia lungo via Umberto I quel tratto è già in parte pedonalizzato. È un progetto che ritengo necessario e non più rinviabile, utile a collegare innanzitutto piazza Sant'Oronzo a via Salvatore Trinchese. La città vecchia con la città nuova, in pratica. Senza che una strada aperta al traffico continui a segare in due il cuore di Lecce. Ma indispensabile anche a far riscoprire la villa comunale, un luogo meraviglioso ma che a tutt'oggi è poco frequentato».
"Ci vogliono cambiamenti forti. Bisogna avere il coraggio di dire basta alle auto" ha detto ragionando di mobilità in città nell'ambito di un recente incontro sul tema al museo Castromediano. Si parta, dunque, da via XXV Luglio?
«Sono dell'avviso che sia meglio pedonalizzare il più possibile. Soprattutto per una città piccola come Lecce. E in relazione a questo aspetto sono assolutamente dalla parte del Comune di Lecce. È necessario reimpossessarsi degli spazi. Le auto devono essere sostituite con mezzi di trasporto alternativi: muoversi a piedi o andare in bicicletta o in monopattino è il futuro. Auspico insomma per la mia città lo stesso percorso che ha fatto Milano e credo che il sindaco Carlo Salvemini stia facendo un lavoro straordinario».
Cosa intende dire?
«Quando sono arrivato a Milano Corso Vittorio Emanuele era aperto al traffico delle auto e dei mezzi. Ora quello stesso tratto è pedonalizzato. È un processo che non si può arrestare, insomma. Ed è giusto che sia così. Per questo non comprendo come un cinema per interessi personali possa provare a impedire un interesse collettivo».
In realtà la società Teatro Politeama Greco punta il dito contro il materiale individuato per la pavimentazione, "non idonea a sopportare il peso dei mezzi articolati" necessari per gli allestimenti teatrali, a suo dire.
«In tutti i centri storici delle città italiane ci sono i teatri. E i mezzi articolati necessari per gli allestimenti transitano tranquillamente senza particolari impedimenti. Ecco perché ritengo che nel caso di Lecce si tratti di una scusa assurda. Ecco perché anche in questo caso sono assolutamente dalla parte del Comune di Lecce».
E i parcheggi, architetto? Il nodo resta.
«È necessario adoperarsi per inventarseli, puntando magari su zone che in questo momento sono poco utilizzate. Non necessariamente scavando, ma andando a individuare aree esterne e collegandole a dovere con il centro della città». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia