Parma, medico leccese condannato a 14 anni: «Violentò le pazienti»

Gianfranco De Lorenzis con Giulio Golia (foto concessa dalla Gazzetta di Parma)
Il medico leccese Gianfranco De Lorenzis, 69 anni, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Parma a 14 anni di reclusione con l’accusa di avere violentato,...

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Il medico leccese Gianfranco De Lorenzis, 69 anni, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Parma a 14 anni di reclusione con l’accusa di avere violentato, abusato di 28 pazienti donne. Il collegio giudicante della giustizia emiliana ha ritenuto il quadro accusatorio ancora più grave rispetto a quello prospettato dalla pubblica accusa poiché il pubblico ministero della Procura parmense aveva invocato una condanna 12 anni di reclusione. 


Con studio a Lecce, Trani e Parma, De Lorenzis si è sempre professato innocente. Anche ai microfoni di Giulio Golia di “Le Iene”, interpellato dopo che il filmato mandato in onda aveva sostenuto che avesse cercato di avere un rapporto sessuale con una inviata fintasi sua paziente. E l’assoluzione è stata invocata dagli avvocati difensori Gianluca Paglia e Maria Tangari sul presupposto che il dibattimento in aula non avesse formato la prova per sostenere le accuse a carico dell’imputato.

 

I fatti contestati


Specialista in chirurgia estetica e dell’obesità, laureato in Chirurgia e Medicina nel 1977 nell’Università di Parma e iscritto all’albo due anni dopo, De Lorenzis è stato processato per fatti collocati negli anni fra il 2007 ed il 2016. Parte dei quali caduti in prescrizione. Un processo durato cinque anni e 35 udienze per difendersi dall’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata. Rivoltesi a lui per risolvere chirurgicamente i problemi estetici (e non solo) derivanti dai “chili di troppo”, alcune donne hanno poi denunciato di avere subìto toccatine sul seno e nelle parti intime. Di essere state baciate sulla bocca o, addirittura, di essere state invitate a praticare sesso orale. Molestie che il professionista leccese avrebbe fatto passare per “atti riconducibili alla normale pratica sanitaria”. A far scattare l’inchiesta fu la denuncia di una ragazza di 19 anni. 
Nel giugno 2013 si presentò nello studio del chirurgo salentino per una visita. Secondo il suo racconto, il De Lorenzis la fece spogliare quasi completamente, per poi palpeggiarle il seno e sdraiarsi addosso. Dopodiché le avrebbe fatto sfilare anche gli slip e l’avrebbe toccata più volte nelle parti intime, tentando infine di baciarla sulle labbra. 
Con altre pazienti il medico avrebbe anche tentato di praticare del sesso orale. Lo avrebbe chiesto - dopo l’intervento - ad una donna ricoverata in clinica, davanti alla quale si sarebbe abbassato i pantaloni. La stessa donna che, stanca dei continui palpeggiamenti, dopo avere manifestato l’intenzione di lasciare la clinica, sarebbe stata minacciata di pagare l’intero costo dell’operazione chirurgica: tredicimila euro. 


Il professionista salentino avrebbe abusato delle sue pazienti anche in sala operatoria. In un caso, avrebbe approfittato del fatto che la donna era legata sul lettino, per baciarla sulla bocca. In un’altra circostanza, invece, avrebbe infilato le mani sotto al camice di una paziente, per toccarle il seno e le parti intime. Tutto ciò in attesa che l’anestesia facesse effetto. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia