Riavvolgere il nastro del tempo, indietro di diversi secoli. E scrutare il mare per ritrovarci navi romane, dell’esercito dell’imperatore Adriano o dei commercianti...
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I lavori condotti dalla Soprintendenza archeologica di Puglia, con la collaborazione dell’Università del Salento e delle associazioni Insynchlab, LabTaf e Tour Up ‘n Down, si sono conclusi da qualche tempo e ora ammirare l’antico approdo nella marina leccese offre tutta un’altra prospettiva e visione. Idealmente, ma anche “fisicamente”, visto che proprio parallelamente ai resti del molo è stata realizzata una passerella con tanto di panchine dove accomodarsi e godere della bellezza di quell’angolo di San Cataldo.
Certo, seduti così vicini a questa grande opera di ingegneria, ci si rende conto di quanto urgente e improcrastinabile sia rimettere a nuovo anche la zona intorno, dalla piazza antistante il Faro alle aree a verde, entrambe finite nei progetti di Rigenerazione urbana avviati dall’assessorato all’Urbanistica due mesi fa e ora al vaglio della Regione, per la concessione dei finanziamenti.
Urgente e improcrastinabile perché il molo dell’imperatore Adriano, è l’unico - lungo tutta la costa di Puglia - a essersi conservato così bene. Sono ancora visibili circa cinquanta metri di struttura muraria, che hanno resistito al passare del tempo, all’erosione costiera e anche all’imperversare dei vandali, ignari - in qualche occasione - di trovarsi a passeggio sulla Storia.
Tra il 500 e il 600, San Cataldo divenne approdo di pellegrini, punto di imbarco per il commercio dell’olio locale.
Ricostruzioni che hanno necessitato di studi approfonditi e di voli aerei di ricognizione, a bassa quota, di un’area di dieci chilometri compresa fra Lecce e il porto. «è emersa la presenza di un antico tracciato viario, attestato dalla presenza di alcune carraie, che si ipotizza potesse rappresentare la strada di accesso all’imboccatura del molo. A partire dal modello 3D Image-Based - è scritto su uno dei cartelli informativi - ottenuto da foto aree dei resti attuali del molo, si è elaborata una proposta ricostruttiva nella quale sono confluiti tutti i dati raccolti durante le indagini». E dai quali si intuisce perfettamente come fosse San Cataldo secoli fa e quale fermento ci fosse intorno al molo, punto di partenza - questo l’auspicio degli imprenditori e dei residenti - di una nuova stagione per la marina.
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Quotidiano Di Puglia