«Ha frequentato le lezioni normalmente, anche in questi giorni e nessuno avrebbe mai pensato che potesse commettere una azione del genere» raccontano, increduli,...
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Ancora oscuro il movente che ha armato la mano di questo giovanissimo studente di Scienze infermieristiche, di Casarano. Ma il quadro consegnato dalla Procura e dagli investigatori alla stampa, nella conferenza tenutasi questa sera presso il comando provinciale dei carabinieri, è inquientante: De Marco, infatti, sarebbe stato trovato in possesso di fascette da elettricista con le quali - secondo l'ipotesi accusatoria - avrebbe inteso legare i cadaveri in una «rappresentazione, indirizzata anche alla collettività» per dirlo con le parole del procuratore capo De Castris.
Antonio De Marco ha abitato con la coppia fino ad agosto e lunedì, quando è arrivato in via Montello, aveva con sé un canovaccio, un biglietto con scritto tutto ciò che avrebbe fatto con Daniele ed Eleonora e il timing da rispettare, i minuti da dedicare a ogni, crudele azione criminale: l'intenzione era quella di legarli con delle fascette da elettricista, di infierire su di loro, torturandoli, infine ucciderli e poi ripulire tutto, lasciando solo una enorme scritta su uno dei muri della casa. Nello zaino, infatti, aveva con sé i solventi necessari per rimettere in ordine quell'appartamento dove aveva abitato e all'interno del quale ha piantato il primo seme di questa azione feroce e terribile, che ha scosso un intero Paese. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia