Maresciallo ucciso a Copertino, famiglia e amici chiedono giustizia

«Silvano era una persona brillante, un uomo buono e solare, ben voluto e sempre disponibile con tutti». A squarciare il doloroso silenzio in cui è precipitata...

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«Silvano era una persona brillante, un uomo buono e solare, ben voluto e sempre disponibile con tutti». A squarciare il doloroso silenzio in cui è precipitata la comunità di Copertino, dopo l’efferato omicidio di Silvano Nestola, è il fratello Mauro. Occhi lucidi, poche parole per ricordare il fratello morto, la cui foto risalta da ieri sulla copertina del suo profilo facebook. Accanto a lui il cognato Danilo, con sguardo segnato dal pianto. È il marito di Marta, la sorella dell’ex militare, che lunedì sera aveva ospitato a cena il fratello insieme al nipotino di 10 anni.

Il ricordo di Silvano, «coraggioso fino alla fine»


Anche negli ultimi istanti prima di morire, Silvano ha dato prova di coraggio e amore, salvando la vita al figlio e alla sorella che lo seguivano verso l’uscita. «Scappa via, allontanati, tornate in casa», avrebbe urlato, prima di andare incontro ai colpi mortali esplosi dalla mano omicida che lo attendeva. Attimi lunghissimi, seguiti da un silenzio di morte. Il maresciallo dei carabinieri in pensione da settembre scorso, era sempre stato un uomo impegnato sul lavoro e attento verso il figlio, che cercava di seguire in ogni attività anche dopo la separazione dalla moglie. Dopo aver prestato servizio in più parti d’Italia, da alcuni anniera rientrato in Puglia, prima a San Pietro Vernotico, poi al nucleo informativo dei carabinieri a Lecce. A Silvano piaceva anche il mare, oppure trascorrere le sue ore libere passeggiando con il cane al parco della “Grottella”. In paese si vedeva poco e non amava intrattenersi nei bar. Pochi amici fidati e tanto tempo dedicato alla famiglia, che ora, orfana di Silvano, chiede giustizia. 

Lo sconforto sui social da parte degli ex colleghi


Risposte attese anche da amici ed ex colleghi che avevano affiancato il maresciallo nelle varie esperienze lavorative in giro per l’Italia. E poi i social dove continuano ad arrivare post di cordoglio per una morte improvvisa e inaspettata. «Che la terra ti sia lieve mio caro Silvano – scrive l’ex collega, Orlando Montinaro -. È stato un onore lavorare al tuo fianco nella Capitale. Spero tanto che chiunque sia stato sia assicurato alla giustizia il più breve tempo possibile. Un forte abbraccio a tuo figlio e a tutta la famiglia. Buon viaggio amico mio». Ed ancora, il dolore di un altro collega con i ricordi risalenti agli anni ’90, quando insieme erano stati al reparto scorte e vigilanza della Banca d’Italia di Vermicino nel Lazio. «Le mie condoglianze alla famiglia di Silvano e a tutti i concittadini, con l’invito a chi sa qualcosa che parli con le forze dell’ordine per assicurare alla legge chi si è macchiato di un efferato crimine, togliendo la vita ad un ragazzo dal cuore d’oro e umile, un gran Carabiniere. Porto nel cuore un bel ricordo, di un ragazzo pacato, educato e disponibile sempre al lavoro di squadra e ben preparato. La mia vicinanza a chi gli ha voluto bene».

 

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Quotidiano Di Puglia