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Ha confessato il killer di Antonio Amin Afendi, ucciso con tre colpi di pistola - uno al collo e due al torace - questa mattina in pieno centro a Casarano. Lucio Sarcinella, 27 anni, dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. I pm, Giovanna Cannalire (Dda) e Rosaria Petrolo, stanno valutando l'aggravante dell'agevolazione del clan mafioso.
Perché lo ha fatto
«Stamattina ho perso la testa e l'ho ammazzato» ha detto il 27enne ai pubblici ministeri. Alla base del gesto le minacce che secondo Sarcinella, Afendi rivolgeva alla sua famiglia. Stando a quanto dichiarato ai pm, proprio questa mattina - 2 marzo - Antonio Afendi avrebbe minacciato la moglie di Sarcinella. Il 27enne è vicino al clan di Damiano Autunno diretto rivale del clan Agostino Potenza ucciso del 2016 a cui apparteneva anche Afendi.
Il conducente dell'auto in caserma
I pubblici ministeri stanno ascoltando anche il conducente dell'auto che però, stando ad una prima ricostruzione, non avrebbe partecipato materialmente all'omicidio.
Il precedente: Afendi accoltellò il suocero di Sarcinella
«Tu non sai chi sono io.
Quel coltello di 21 centimetri con una lama di nove centimetri, colpì A.B. all’addome. Fu ricoverato in ospedale in prognosi riservata. Dal canto Afendi sostenne di avere agito per legittima difesa quando fu interrogato per la convalida dell’arresto. Il giudice non gli credette, anche perché negli archivi delle forze dell’ordine Afendi è presente anche per rapina in concorso e continuata. Una persona ritenuta vicina agli ambienti della criminalità organizzata, Afendi. L’aggressione creò allarme e i carabinieri verificarono anche se ci fosse qualche nesso con l’agguato a cui Afendi scampò il 25 ottobre 2019 (20 anni sono stati inferti in primo grado a Giuseppe Moscara, 26 anni, di Casarano) sotto casa della compagna di Augustino Potenza ammazzato a colpi di kalashnikov due anni prima nel parcheggio di un ipermercato. Le indagini hanno confermato la parentela dell’accoltellato con uno degli imputati dell’operazione Diarchia sulle guerra fra i clan mafiosi di Casarano. Ma, oltre alla parentela, non è emerso alcun nesso fra quella parentela e la reazione spropositata di Afendi.
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Quotidiano Di Puglia