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Nessuno dei fucili da caccia sequestrati alla coppia di San Donaci indagata per l’omicidio dell’ex carabiniere Silvano Nestola è stato utilizzato dal killer. È la conferma delle ipotesi degli inquienti che arriva dalla perizia balistica dei Ris di Roma. Ecco perché nei giorni scorsi i carabinieri erano tornati sul luogo del delitto alla ricerca di un'altra arma.
L'indagine
Silvano Nestola è stato ucciso il 3 maggio, con quattro fucilate a pochi passi dall’abitazione della sorella a Copertino.
Ora si attendono gli esiti della consulenza sulla presenza di eventuali tracce di polvere da sparo sui vestiti e sugli altri reperti sequestrati alla coppia. Nonché sul furgone passato al setaccio alla ricerca di tracce. Il 70enne di San Donaci, Michele Aportone e la moglie Rossella Manieri, 62 anni, originaria di Copertino, sono indagati a piede libero per omicidio volontario. Sono difesi dall’avvocato Francesca Conte. I familiari della vittima sono invece assistiti dagli avvocati Vincenzo Maggiulli ed Enrico Cimmino. L’inchiesta è coordinata dai pubblici ministeri Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina.
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Quotidiano Di Puglia