Omicidio di Copertino, i fucili sequestrati agli ex suoceri non sono stati usati per sparare a Nestola

Omicidio di Copertino, i fucili sequestrati agli ex suoceri non sono stati usati per sparare a Nestola
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Venerdì 25 Giugno 2021, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 09:30

Nessuno dei fucili da caccia sequestrati alla coppia di San Donaci indagata per l’omicidio dell’ex carabiniere Silvano Nestola è stato utilizzato dal killer. È la conferma delle ipotesi degli inquienti che arriva dalla perizia balistica dei Ris di Roma. Ecco perché nei giorni scorsi i carabinieri erano tornati sul luogo del delitto alla ricerca di un'altra arma.  

L'indagine

Silvano Nestola è stato ucciso il 3 maggio, con quattro fucilate a pochi passi dall’abitazione della sorella a Copertino. Fin dall’inizio le indagini della procura si sono concentrate sulla vita privata dell’ex carabiniere e sui suoi rapporti con la famiglia della donna di San Donaci che aveva frequentato in passato. 

Ora si attendono gli esiti della consulenza sulla presenza di eventuali tracce di polvere da sparo sui vestiti e sugli altri reperti sequestrati alla coppia.

Nonché sul furgone passato al setaccio alla ricerca di tracce. Il 70enne di San Donaci, Michele Aportone e la moglie Rossella Manieri, 62 anni, originaria di Copertino, sono indagati a piede libero per omicidio volontario.  Sono difesi dall’avvocato Francesca Conte. I familiari della vittima sono invece assistiti dagli avvocati Vincenzo Maggiulli ed Enrico Cimmino. L’inchiesta è coordinata dai pubblici ministeri Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina.

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