Da una parte video e intercettazioni ambientali che inchiodano una maestra di una scuola dell'infanzia di Nardò, dall'altra un gruppo di mamme che sin da subito si...
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Queste e tante altre frasi trascritte tutte in maiuscolo per indicare il tono alto della voce. Ma di questo scenario non tutte le mamme sono convinte. Oggi un gruppo andrà a parlare con la dirigente scolastica della scuola in cui ha prestato servizio l'insegnante per chiedere in che modo possano aiutarla. «Non solo l'unica ad essere a favore della maestra afferma una mamma la cui identità non viene resa pubblica a tutela della minore mia figlia ha da due anni questa maestra. Ho visto i video, ma fanno intendere quello che non è. Che la maestra abbia preso a pugni i bambini non esiste né in cielo, né in terra». Questa mamma è convinta dell'innocenza dell'insegnante e anche a proposito del linguaggio violento dice: «Non è un linguaggio violento. Bisogna conoscere la maestra per capire, non lo fa con aria minacciosa. Stanno ingigantendo tutto. Sono una mamma, ho un figlio di 24 anni e la piccolina. Se quello che dicono fosse vero non avrei accettato la situazione. Anche i lividi, i bambini giocano, si urtano, che colpa ha la maestra? I video non mostrano chissà che. Conoscendo la persona, le frasi riportate non mi infastidiscono». Un'altra storia, quella che racconta questa mamma. «Quando andavo a prendere mia figlia a scuola vedevo i bambini felici racconta la mamma di Viola (nome di fantasia) e non ho mai visto nessuno piangere o spaventato. È normale che il bambino di tre anni quando viene lasciato a scuola, piange. Anche mia figlia ha pianto quando ha iniziato a frequentare la materna, poi quel momento è passato».
Sono tante le considerazioni che fa la mamma di Viola, a partire dal fatto che per la fine della scuola è stata fatta una festa per la maestra a cui hanno partecipato tutti i bambini, con l'eccezione del bimbo i cui genitori hanno denunciato la maestra. E non solo. Questa mamma chiama in causa la capacità genitoriale: «Il problema nasce dal fatto che oggi non si è più i genitori di una volta. Non c'è educazione, non c'è rispetto, il bullismo è la conseguenza di genitori che sanno educare. Ci sono dei bambini molto vivaci e la scuola è fatta anche per insegnare a rispettare le regole. Sto parlando in generale, non mi riferisco alla classe frequentata da mia figlia che adora la maestra. Le ho chiesto cosa accadeva in classe e mi ha detto che ha rimproverato i bambini che non si erano comportati bene, ma non ha mai alzato le mani». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia