Noemi, la famiglia: «Si indaghi ancora sui genitori di Lucio»

Noemi, la famiglia: «Si indaghi ancora sui genitori di Lucio»
«Le indagini sui genitori di Lucio devono proseguire». Così si sono espressi ieri gli avvocati di Umberto Durini e Imma Rizzo, mamma e papà di Noemi...

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«Le indagini sui genitori di Lucio devono proseguire». Così si sono espressi ieri gli avvocati di Umberto Durini e Imma Rizzo, mamma e papà di Noemi Durini, la 16enne di Specchia uccisa poco più di un anno fa. Gli avvocati Mario Blandolino, Claudia Sorrenti e Francesco Zacheo ieri si sono opposti alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura al giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato.

Nel corso di un'udienza non priva di momenti di tensione, i legali dei genitori della vittima hanno cercato di spiegare perché bisognerebbe continuare a scavare in questa vicenda, sostenendo che il giovane - recentemente condannato a 18 anni e 8 mesi di carcere per l'omicidio - non possa aver fatto tutto da solo. E per avvalorare questa ipotesi, hanno prodotto una corposa documentazione tecnica su cellulari e altri dispositivi elettronici.
Da parte sua, il sostituto procuratore Donatina Buffelli ha insistito nel chiedere l'archiviazione delle indagini nei confronti del padre e della madre di Lucio (assistiti dagli avvocati Luigi Piccinni e Stefano De Francesco), accusati rispettivamente di occultamento di cadavere e favoreggiamento personale, e di Fausto Nicolì (difeso dall'avvocato Luca Puce), il meccanico di Patù tirato in ballo proprio da Lucio durante la sua detenzione.
Dopo la discussione, che si è protratta per alcune ore, il giudice Brancato si è preso del tempo per decidere. Tre le strade che si aprono a questo punto: l'archiviazione, così come chiede la Procura; un supplemento di indagine, come invocato invece dai familiari della ragazza; oppure l'imputazione coatta per i tre indagati.

Il coinvolgimento dei tre adulti è un'appendice del processo principale, che si è svolto invece davanti al Tribunale per i minorenni e ha visto come unico imputato, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, l'allora 17enne Lucio M. Giudicato con rito abbreviato, il giovane, diventato nel frattempo maggiorenne, è stato condannato, poco più di un mese fa, a 18 anni e 8 mesi di reclusione. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia