Marijuana, scoperta piantagione da 2mila piante Arrestato un 45enne leccese

Marijuana, scoperta piantagione da 2mila piante Arrestato un 45enne leccese
Due mila piante di marijuana, alcune alte tre metri, tutte di ottima qualità e in fase di maturazione, verdi e rigogliose. Chi le ha accudite lo ha fatto bene, non...

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Due mila piante di marijuana, alcune alte tre metri, tutte di ottima qualità e in fase di maturazione, verdi e rigogliose. Chi le ha accudite lo ha fatto bene, non c’è che dire, dimostrando di essere un vero pollice verde. Ma il raccolto, purtroppo per lui, ieri mattina, è finito in altre mani. In quelle dei carabinieri della Compagnia di Lecce che le hanno scovate, grazie anche e soprattutto all’utilizzo di un drone che ha sorvolato la masseria dove venivano coltivate, e che hanno sottoposto a fermo . Una piantagione ingente e ben organizzata, sfuggita alla vista di chi percorre le vie nelle campagne tra Lecce e le marine di Torre Rinalda e Torre Chianca ma non all’occhio della telecamera montata sul velivolo che, per la seconda volta, ha fornito un decisivo contributo nella scoperta di grossi quantitativi di piante di marijuana nell’ultimo mese. Ma dopo il ritrovamento di 600 piante sequestrate dai militari dell’Arma il 12 luglio scorso, nei pressi del campo sosta “Panareo”, la piantagione sequestrata ieri è davvero ingente. All’incirca 2000 piante protette dal muro di cinta di una masseria nascosta in un territorio, a ridosso del Parco Regionale di Rauccio, per lo più arido e per niente favorevole alle coltivazioni ma che, cosa assai strana, ha permesso a quell’enorme quantità di infiorescenze di crescere talmente bene e di spuntare fuori dalla recinzione, e di essere in questo modo notate. Ma solo l’utilizzo del drone ha permesso ai carabinieri di rendersi conto dell’entità della scoperta. Il blitz, scattato questa mattina, ha messo fine alla coltivazione che sarebbe certamente servita per facilitare, e senza troppi giri, l’approvvigionamento del mercato nostrano degli stupefacenti. Tratto in arresto l'uomo ritenuto responsabile della coltivazione, Luca Grassi, 45 anni. Denunciato a piede liberto anche il fratello.


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Quotidiano Di Puglia