«Lei è figlio del male assoluto»: il sindaco Mellone a processo per diffamazione aggravata

«Figlio di papà! La smetta. Lei è figlio del male assoluto. Lei è il figlio del male. La discarica di Castellino porta il nome della sua famiglia,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Figlio di papà! La smetta. Lei è figlio del male assoluto. Lei è il figlio del male. La discarica di Castellino porta il nome della sua famiglia, smettila! La responsabilità della discarica di Castellino è vostra! La gente sa cosa siete».  Per queste parole pronunciate nel corso di un Consiglio comunale di Nardò (Salento), al sindaco Pippi Mellone è stato notificato il decreto di citazione a giudizio da parte del pm Donatina Buffelli: dovrà rispondere dell’accusa di diffamazione aggravata dalla diffusione sul web. A denunciarlo, il consigliere neretino Lorenzo Siciliano, destinatario di quelle parole. 


«Pagliaccio, lei è figlio del male assoluto»: Mellone perde le staffe in Aula
 

«Esiste un limite, in politica come nella vita, che non dovrebbe mai essere valicato – commenta Siciliano –. Quello del rispetto della dignità delle persone, dei loro affetti, della loro sfera personale. Quel limite, durante il peggiore Consiglio Comunale che la storia di questa Città ricordi è stato ampiamente superato, scalfendo nel profondo l’onorabilità della mia famiglia. Onorabilità e dignità, quando si è in pace con la coscienza, bisogna difenderle sempre, da tutto e da tutti. Perché nessuno può e deve mai permettersi di ingenerare falsità ed infamie gratuite. Neppure quando, nella massima assise comunale, non trova argomentazioni fondate e valide per rispondere nel merito di una questione squisitamente politica. Tanto meno chi, come in questo caso, dovrebbe rappresentare le istituzioni e dunque una intera comunità che, invece, nell’esercizio della sua rappresentanza, l’ha umiliata doppiamente, non sentendo, neppure per un attimo, il bisogno di scusarsi, nonostante la gravità delle sue affermazioni e l’indignazione generale che superò di gran lunga i confini comunali».

A difendere Mellone, sarà l'avvocato Giuseppe Corleto.
  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia