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Anni d’amore, poi la separazione. Una storia chiusa da tempo che ha portato entrambi a rifarsi una vita. Non sarebbe stata la gelosia, però, a spingere F.D.R., 38enne vigile del fuoco di Presicce-Acquarica, a presentarsi armato di una pistola a salve a casa del padre dell’attuale compagno della ex moglie, Antonio Basile, operaio 34enne del posto. Eppure tra i due erano nati degli screzi. Un rancore sordo che gli ha scavato dentro fino ad arrivare al culmine venerdì pomeriggio, quando il più giovane dei due ha investito l’altro fratturandogli gli arti inferiori, uno dei quali ora rischia l’amputazione. Il drammatico episodio è accaduto intorno alle 18 in via Rossini, periferia di Presicce-Acquarica, ed è costato l’arresto a Basile, ora ristretto ai domiciliari con l’accusa di lesioni personali gravissime.
La “scintilla” sarebbe scoccata quando la vittima, di recente rientrata in Salento dopo anni di servizio al Nord, ha raggiunto l’abitazione del padre di Basile, forse convinto di trovare il figlio.
Provvidenziale l’intervento tempestivo di alcuni residenti della zona, che gli hanno stretto delle cinghie alle gambe per impedire emorragie letali. Giunti sul posto, i sanitari del 118 l’hanno subito condotto verso l’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase, in codice rosso. I medici l’hanno sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza, a cui ne è seguito un altro ieri. Stanno tentando di tutto per salvargli le gambe, entrambe fratturate: una in particolare preoccupata i medici che ieri sera hanno deciso per l’amputazione. La sua prognosi è riservata. Sull’accaduto i carabinieri della stazione di Presicce-Acquarica, intervenuti sul posto insieme ai colleghi delle stazioni di Corsano, Gagliano del Capo e del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tricase, hanno svolto rilievi e indagini. Gli investigatori, inquadrando il movente nei dissapori esistenti tra i due, hanno proceduto con l’arresto di Basile, ora ai domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria.
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Quotidiano Di Puglia