È bastata la pubblicazione di un decreto legge che prevede l’obbligo di vaccinazione per l’accesso a scuola dei bambini per fare scattare la corsa alla...
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Queste le istruzioni per l’uso, insomma: bisogna prenotare la vaccinazione e poi aspettare il termine fare pianificare all’Ufficio vaccinazione, senza temere conseguenze.
Paure collegate al decreto che non solo ha reso obbligatori 12 vaccini contro i 4 di prima, ma ha anche introdotto sanzioni che prima – pur in presenza di un obbligo di legge – non erano previste. Le vaccinazioni sinora obbligatorie erano: Polio, Difterite, Tetano, Epatite B. A queste si aggiungono quelle sinora solo consigliate: Pertosse, Haemophilus influenzae tipo B, Meningococco B e C, Morbillo, Rosolia, Parotite, Varicella.
Serve un Piano straordinario di vaccinazioni? «Siamo in fase di monitoraggio, - afferma Fedele - va valutato l’impatto per ogni vaccino, rispetto alle fasce di età. Basterà che il genitore dimostri di aver iniziato il percorso di vaccinazione e per questo ci saranno circolari esplicative. Applicheremo le sanzioni previste dalla norma solo se i genitori non faranno somministrare ai loro figli tutte le vaccinazioni. Per quanto ci riguarda questo comporta un carico prestazionale, ma anche burocratico. Quando applicheremo le sanzioni per ammende o dovremo scrivere al giudice dei minori ci sarà un ulteriore carico di lavoro che peserà sui servizi, già abbastanza sovraccarichi».
L’Ufficio di Igiene e sanità pubblica sta lavorando per stabilire quanti sono i bimbi che dovranno essere vaccinati. Al momento sarebbero 1.800 per Morbillo, Rosolia, Epatite B, Parotite e 800 per l’esavalente che comprende: Polio, Difterite, Tetano, Epatite B, Pertosse, Haemophilus influenzae tipo B. Ma la platea è destinata a crescere anche perché bisognerà aspettare la pubblicazione del testo del decreto legge approvato lo scorso 19 maggio dal Consiglio dei ministri, per capire come si dovranno regolare le Asl per quell’obbligo esteso sino a 12 vaccinazioni e sino a 16 anni di età.
«Dobbiamo vedere quali priorità pone il decreto – insiste Fedele – e in relazione a questo potremo valutare l’impatto. Probabilmente dovremo fare sedute straordinarie, ma abbiamo ancora il personale degli anni ’90 quando si facevano 3 vaccini, oggi sono 12 e prevedono più sedute. Prima nel primo anno di vita si facevano tre accessi, oggi nei primi tre mesi arriviamo a cinque», poi conclude: «Ci stiamo preparando a un’organizzazione. Noi comunque non mandiamo indietro nessuno. È importante che i bambini stiano in perfette condizioni di salute e quindi sarebbe opportuno che i genitori portino i propri figli dal pediatra, prima della vaccinazione. Noi non conosciamo i bambini per cui ci serve una prima anamnesi e il pediatra, anche per i ritardari che non sono stati vaccinati nei tempi previsti, propone una prima informativa». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia