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«Ritardi legati a più fattori, in primis carenza di personale. Non potevamo prendere una posizione per autorizzare tutti ad aprire i dehors ancorché non autorizzati. Continueremo a lavorare per rispondere alle necessità della città». Parola del sindaco Carlo Salvemini.
Il primo cittadino interviene nella polemica relativa ai ritardi sul rilascio delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico ai sensi del nuovo Regolamento dehors. Da settimane, infatti, numerosi esercizi pubblici di Lecce lamentano disagi rispetto alle concessioni per gli arredi esterni.
Molte le istanze non evase
Motivo? Numerose istanze non sono state ancora evase dal settore Urbanistica e molte attività non hanno ancora il nullaosta per poter sistemare tavoli, sedie e gazebi all’esterno dei locali. Con la città che, alle porte della nuova stagione turistica, è – di fatto – divisa in due: tra chi espone comunque gli arredi per non perdere incassi (e non deludere i turisti che già chiedono di consumare all’aperto) ma rischiando la multa, e altri che attendono pazientemente il via libera ufficiale ma registrando danni economici importanti. «Abbiamo evidenziato che non vi sono negligenze dell’ufficio – spiega il sindaco Salvemini -. Ma difficoltà e affanni legati a più ragioni. La prima è quella legata alla gestione del Pnrr da parte dei comuni, che ha impegnato il personale a un lavoro straordinario che si è aggiunto a quello ordinario; la seconda rinvia alla presenza di forti disparità Nord/Sud nella disponibilità di risorse umane nella pubblica amministrazione, che vede il Mezzogiorno fortemente penalizzato».
A Lecce mancano 300 dipendenti
Come ricorda il primo cittadino, Lecce è costretta a fare a meno di 300 dipendenti rispetto a quelli necessari per un comune capoluogo di circa 100.000 abitanti.
Ben chiara la situazione
Il sindaco, quindi, ha ben chiara la situazione odierna che vede occupazioni regolarmente autorizzate, altre in fase di istruttoria, con alcuni titolari di attività che sono in attesa di poter allestire i propri dehors, e altri che hanno comunque deciso di andare avanti. «Era possibile una presa di posizione del sottoscritto, come suggerito dal Quotidiano, per autorizzare tutti a poter aprire i propri dehors ancorché non autorizzati? Purtroppo no, perché sindaco e giunta sono sottoposti alla legge – sottolinea Salvemini -. E l’occupazione del suolo pubblico non è un diritto intangibile che può essere riconosciuto a tutti senza procedura di autorizzazione per la verifica dei presupposti di norma. Non possiamo, quindi, che continuare a lavorare alacremente come stiamo facendo. Chiudo dicendo che, passeggiando per Lecce, vedo comunque una città pronta ad accogliere i tanti turisti. Ed i propri residenti, che non sono meno importanti».
Intanto dall’opposizione il consigliere Andrea Pasquino, che per primo aveva acceso i riflettori sui ritardi registrati nell’iter di autorizzazione, torna alla carica chiedendo, con una nota ufficiale rivolta al sindaco e agli uffici, di avere un elenco cronologico di tutte le istanze presentate dagli esercizi pubblici e l’elenco delle domande che a oggi hanno avuto esito positivo con il rilascio della relativa autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico. Nei prossimi giorni il consigliere presenterà una nuova interpellanza per invitare l’amministrazione a fare chiarezza sui disagi.
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Quotidiano Di Puglia