Lecce, tatuatrice respinta da Zara: «Io non binaria, cacciata dal camerino. E su Instagram chiede spazi no gender

Lecce, tatuatrice respinta da Zara: «Io non binaria, cacciata dal camerino. E su Instagram chiede spazi no gender
Gio è un'artista del tatuaggio, una persona non-binary, e nei giorni scorsi è stata protagonista di una disavventura che si è consumata nello...

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Gio è un'artista del tatuaggio, una persona non-binary, e nei giorni scorsi è stata protagonista di una disavventura che si è consumata nello store di Zara a Lecce. Gio, che si trovava in Salento per lavoro, durante il weekend di Halloween, insieme con la sua compagna Ella Bottom Rouge, performer di burlesque con la quale condivide la piattaforma Out and proud, era entrata da Zara per acquistare un paio di pantaloni. Prima li ha scelti nel reparto uomo e poi si è avvicinata ai camerini di quell'area per provarli, ma è subito stata fermata dalla commessa: «Mi ha detto amareggiata, non con spocchia, che dovevo andare giù, ai camerini delle donne – ha raccontato Gio a Repubblica -. Ci sono rimasta male, me lo ha detto davanti a tante altre persone in coda, come se mettesse in dubbio l'atteggiamento di un adulto. La cosa non mi va molto giù, e mi ha fatto male pensare: e se fossi stata una ragazzina?».

Il racconto

Gio ha raccontato quanto accaduto in un video su Instagram, scatenando una valanga di commenti e condivisioni. «Non ce l'ho con la commessa - ha aggiunto Gio - forse era impreparata, forse su dieci commessi di Zara cinque rispondono così e cinque no. Il punto cui voglio arrivare non è tanto educare i commessi, quanto creare uno spazio sicuro, con camerini no gender, o agender».  Alla fine Gio i pantaloni li ha pure comprati, a Lecce, ma l'amarezza per quanto accaduto è rimasta. Tanto più che il brand, ha spiegato, ha sempre sfruttato a scopi commerciali le immagini del Pride.


 

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Quotidiano Di Puglia