Rapina a coppiette appartate nei pressi della Motorizzazione: minacce con spranga di ferro. Tre arresti

Rapina a coppiette appartate nei pressi della Motorizzazione: minacce con spranga di ferro. Tre arresti
Rapinavano coppiette appartate nei pressi della Motorizzazione civile a Lecce: tre arresti. Nella notte, i carabinieri della Compagnia Lecce hanno eseguito un’ordinanza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Rapinavano coppiette appartate nei pressi della Motorizzazione civile a Lecce: tre arresti. Nella notte, i carabinieri della Compagnia Lecce hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 3 soggetti ritenuti responsabili del reato di rapina aggravata in concorso. Si tratta di due fratelli gemelli brindisini di 29 anni, Diego e Luca Coluccia, e di Gabriele Desiato, 28enne di Campi Salentina.

Tre arresti

I due in diverse occasioni avrebbero bloccato con la autovettura dei privati cittadini intenti a socializzare nei pressi di un parcheggio pubblico della periferia di Lecce e minacciandoli con una spranga di ferro si sarebbero fatti consegnare il denaro di cui erano in possesso, 10 euro in un caso, 50 nell'altro.

Grazie alle indagini i militari dell'Arma, nel dettaglio i carabinieri di Santa Rosa al comando del luogotenente Damiano Pascali, sono riusciti a ricostruire almeno due rapine.

Il provvedimento del gip

«Gli indagati - scrive il gip Giulia Proto nel provvedimento cautelare - imperversano in una zona di Lecce frequentata da uomini che cercano compagnia, li bloccano impedendo loro di muoversi, li minacciano con l'uso di una mazza di ferro, li terrorizzano spintonandoli, trascinandoli, facendo temere loro per la propria incolumità. Ciò al fine di farsi consegnare tutto il denaro in possesso dello sventurato di turno, agendo sempre in gruppo (minimo due) e, senza timore alcuno di essere denunciati e arrestati, agendo a volto scoperto e con le auto a loro intestate».

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia