Usura e mafia, scatta il sequestro di due appartamenti: «Riconducibili al clan Coluccia»

Usura e mafia, scatta il sequestro di due appartamenti: «Riconducibili al clan Coluccia»
Due appartamenti, uno a Giorgilorio e l'altro a Lecce sono stati sottoposti a sequestro preventivo dai carabinieri perché, secondo l'accusa, riconducibili al clan...

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Due appartamenti, uno a Giorgilorio e l'altro a Lecce sono stati sottoposti a sequestro preventivo dai carabinieri perché, secondo l'accusa, riconducibili al clan Coluccia e in possesso di un suo esponente. Il sequestro è stato disposto dal gip Marcello Rizzo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Gli immobili, secondo l'accusa, sarebbero riconducibili ad Alì Farhangi, di origini iraniana, ma residente a Surbo, ritenuto il braccio destro di Michele Coluccia e impegnato in attività di usura. Farhangi è difeso dagli avvocati Francesco Vergine e Andrea Starace. 

Il valore

Il valore complessivo degli immobili è pari a 300mila euro. L'approfondimento sui beni è stato condotto nell'ambito di un'inchiesta, giunta attualmente a processo, per associazione per delinquere di tipo mafioso. Sono stati effettuati accertamenti patrimoniali, e sono allegate al provvedimento anche alcune intercettazioni telefoniche. I beni sarebbero stati intestati a un prestanome, mentre uno di essi sarebbe l'abitazione di residenza di Fahrangi che non avrebbe dichiarato redditi sufficienti a giustificarne l'acquisto. «Non aveva alcuna entrata lecita» di tale proporzione, secondo le contestazioni. 

Per gli inquirenti è l'uomo di fiducia del clan

Stando a quanto emerso dalle indagini su Farangi, egli sarebbe «uomo di fiducia e braccio destro di Michele Coluccia». Avrebbe ricevuto da questi direttive da riportare ai vari partecipi dell'associazione, fungendo da mediatore nei rapporti tra il clan Coluccia e gli esponenti di altre frange della Sacra corona unita. Avrebbe inoltre partecipato all'attività di usura, riscuotendone i proventi. 

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Quotidiano Di Puglia