Furti e spaccate in pub e ristoranti del centro storico: la polizia arresta 24enne

Furti e spaccate in pub e ristoranti del centro storico: la polizia arresta 24enne
Per una serie di spaccate e furti nel centro storico di Lecce è stato arrestato un giovane di 24 anni, di origini straniere che sarebbe l'autore di diverse...

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Per una serie di spaccate e furti nel centro storico di Lecce è stato arrestato un giovane di 24 anni, di origini straniere che sarebbe l'autore di diverse incursioni in pub, ristoranti ed esercizi commerciali.  Nella serata di ieri gli agenti della Squadra Mobile di Lecce, a conclusione di una complessa attività investigativa, avviata agli inizi del 2023, dalla comparazione delle dichiarazioni rese dalle parti offese e dalle individuazioni fotografiche, con il contributo dei numerosi video registrati ed estrapolati dalle telecamere di video sorveglianza, oltre agli specifici servizi di polizia giudiziaria con numerose osservazioni e pedinamenti, hanno arrestato S.O., un cittadino straniero di 24 anni.

Contestati 13 episodi

L’uomo è ritenuto presunto responsabile della consumazione di numerosi furti compresi nell’arco temporale tra l’inizio dell'anno a oggi in danno di numerose attività artigianali, attività commerciali e di ristorazione. A suo carico sono stati contestati, inoltre, anche numerosi furti aggravati (anche tentati), possesso di strumenti atti alla consumazione degli stessi, nonché,  sostituzione di persona per l’indebito utilizzo di sistemi di pagamento elettronici e resistenza a pubblico ufficiale, perduranti fino all’attualità, così come indicato in 13 capi di imputazione che vengono riportati nella misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari.

Il "marchio di fabbrica"

Così come contestato nel provvedimento, tutti i furti sono avvenuti con le stesse modalità operative: tutti con l'effrazione di porte o finestre, tra le 3 e le 5, nel centro storico di Lecce, in zone poco abitate o scarsamente vigilate se non da sistemi di videosorveglianza soprattutto privati, come fosse un vero e proprio “marchio di fabbrica della sua azione predatoria”, con l’aggravante di aver usato violenza sulle cose, impossessandosi di attrezzi da lavoro, tablet, telefoni cellulari, cavetteria, denaro contenuto nei registratori di cassa, o nelle borse, carte postepay ed il loro successivo utilizzo fraudolento attraverso acquisti in altre attività commerciali.

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Quotidiano Di Puglia