Fisica delle particelle, al ricercatore salentino il progetto Atlas del Cern di Ginevra

Luigi Longo
È stato attribuito a Luigi Longo, ricercatore salentino 35enne del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

È stato attribuito a Luigi Longo, ricercatore salentino 35enne del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento e associato all’Infn Lecce, uno degli “Atlas Outstanding achievement awards”, riconoscimenti assegnati nell’ambito della collaborazione scientifica dell’esperimento di fisica delle particelle Atlas, attualmente prossimo a una nuova fase di presa dati al Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore al mondo situato presso il Cern di Ginevra.

Cos'è il premio


Gli “Atlas Outstanding achievement awards” riconoscono i contributi più significativi per il lavoro effettuato dal 2020 al 2022 sull’hardware, il funzionamento, l’aggiornamento, il software del rivelatore e le prestazioni combinate. Le nomination sono accuratamente selezionate nell’ambito di un bacino di possibili candidature di circa tremila fisici. Il premio è stato assegnato a Luigi Longo “per i suoi contributi eccezionali forniti per il completamento dell’integrazione e alla messa in servizio delle New Small Wheel (NSW)”: rivelatori per la ricostruzione di tracce dei muoni, particelle elementari all’interno dell’apparato ATLAS. Le New Small Wheel sostituiranno gli ormai obsoleti rivelatori posti sui lati (EndCaps) dell’esperimento ATLAS, e hanno il compito di rivelare e identificare i muoni prodotti sia in avanti che indietro rispetto al punto di interazione all’acceleratore LHC; rappresentano quindi un miglioramento dell’apparato sperimentale.

 

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia