Palazzo Carafa punta al risparmio e il sindaco Paolo Perrone, con un decreto del 10 aprile scorso, ha quindi affidato al segretario Vincenzo Specchia il compito di accorpare gli...
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Il momento è propizio: molte figure apicali dell’ente sono andate o andranno in pensione quest’anno o, al più tardi, nel 2018. E Palazzo Carafa quindi potrebbe non sostituire i dirigenti “pensionandi” e affidare le loro deleghe a quelli che resteranno in servizio.
«Procederemo - continua il segretario generale - ad accorpare i settori e razionalizzare la macrostruttura, tenendo conto delle diverse competenze degli uffici». Si stima «un risparmio consistente - aggiunge Specchia - senza alcun rallentamento della macchina amministrativa». Un esempio? «Il settore Strategie territoriali e Politiche comunitarie può essere accorpato, tenendo conto anche di quelli vacanti per i pensionamenti. E certamente - dice ancora Specchia - non creeremo alcun disservizio». L’operazione - conclude - si concretizzerà «entro il mese di aprile».
Nei prossimi mesi cinque dirigenti saluteranno i loro uffici e i colleghi per mettersi a riposo. L’ultimo ad andare in pensione, pur conservando un incarico da consulente per il Pug, è stato Gino Maniglio, sostituito al settore Urbanistica dall’attuale dirigente Maria Antonietta Greco. All’inizio del mese è stata la volta di Piero Errico, dirigente del settore Tributi e fiscalità locale, oggi affidato ad interim al dirigente del settore Economico Finanziario, Salvatore Laudisa. Andrà in pensione il prossimo agosto il dirigente del settore Cultura e Turismo, Ninì Elia, mentre a ottobre lascerà vacante il suo posto l’attuale capo di Gabinetto del sindaco Perrone e dirigente dei settori Casa e Avvocatura, Maria Luisa De Salvo. Il prossimo anno andrà in pensione anche la dirigente del settore Servizi sociali e Pubblica Istruzione, Anna Maria Perulli.
La scelta di tagliare è stata sempre “accarezzata” e mai attuata dall’amministrazione uscente, che per voce del primo cittadino ha sempre sostenuto di non poter intervenire su contratti stipulati in passato, per quanto onerosi e “pesanti”, soprattutto in un periodo di vacche magre per l’ente. Non a caso, per contenere la spesa, proprio Perrone riunì i dirigenti al tavolo del “Patto per la Città”, stipulato nel 2013 con il consenso degli interessati, per bloccare l’elargizione delle indennità di risultato, i cosiddetti “premi”, e consentire a Palazzo Carafa di risparmiare qualche centinaio di migliaia di euro, rimpolpando le esangui casse del Comune. Ora, la svolta. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia