Il sindaco Salvemini: «Accordo politico con i consiglieri, non con Marti»

Il sindaco Salvemini: «Accordo politico con i consiglieri, non con Marti»
«Parlo soltanto con i consiglieri eletti di Lecce. È a loro, come componenti di liste civiche, che ho proposto un accordo politico». Tira dritto il sindaco...

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«Parlo soltanto con i consiglieri eletti di Lecce. È a loro, come componenti di liste civiche, che ho proposto un accordo politico». Tira dritto il sindaco Carlo Salvemini. Non nomina direttamente il senatore Roberto Marti, ma - in un’intervista a Telerama - il messaggio è netto confermando quanto detto in altre occasioni. «Grande Lecce fa riferimento a Marti, ma il patto l’ho proposto ai consiglieri della lista». 

Salvemini ribadisce di non avere alcuna intenzione di aprire canali di dialogo con quanti, fra politici, rappresentanti di partito e amministratori, hanno fino a oggi ricoperto ruoli di responsabilità all’interno di Palazzo Carafa e «auspicato il commissariamento». Ribadisce anche che il programma «validato dal voto popolare» non si tocca, se non per arricchirlo: «Il sindaco della città sono io, rivendico un ruolo e una responsabilità».
L’apertura, semmai, mirata a siglare un Patto per la Città da qui al 2020 - con verifica di metà mandato - è rivolta ai consiglieri comunali eletti nelle liste civiche. Dunque, ad Antonio Finamore, Paola Gigante, Laura Calò e Alberto Russi di Grande Lecce e poi a Bernardo Monticelli Cuggiò di Lecce Città del Mondo e Mauro Giliberti, già candidato sindaco, oggi nel gruppo misto, che ha però già rispedito al mittente l’invito. 
Salvemini marca il territorio e rispedisce la “palla” nel campo avversario: se Finamore, capogruppo di Grande Lecce fra i più aperti al confronto, aveva chiarito che, in ogni caso, il sindaco avrebbe dovuto confrontarsi con Marti, prima che con il gruppo, il primo cittadino chiama i consiglieri a una presa di posizione individuale, smarcata dalla linea dettata dal leader di centrodestra: «Non faremo - ha detto Marti nei giorni scorsi - la stampella di Salvemini», invitando chi non è d’accordo a lasciare la lista di Grande Lecce. 
 
In questi giorni le consultazioni e i confronti fra i consiglieri delle civiche sono intensi. L’ultima voce dice che il più deciso a restare fra le file dell’opposizione è proprio Russi: secondo i bene informati potrebbe essere lui il primo consigliere a portare, a Palazzo Carafa, la Lega di Noi con Salvini, partito del quale fa parte Marti dopo l’addio a Raffaele Fitto e a Direzione Italia. 
Per tutti gli altri, la possibilità di siglare un Patto per la Città con Salvemini è ancora sul tavolo. E le trattative aperte, «anche senza la partecipazione di Marti», come riferiscono a Palazzo.

Come andrà a finire? Basterà aspettare qualche giorno per saperlo. La settimana prossima il bilancio di previsione 2018-2020 approderà in Consiglio comunale: un documento dal forte significato politico sul quale si misurerà la tenuta del centrodestra e la volontà dei consiglieri di far proseguire la consiliatura, evitando il commissariamento. Grande Lecce lavora agli emendamenti, mentre gli altri partiti della maggioranza hanno già annunciato il loro voto contrario.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia