Prima la pulizia poi la sorpresa: sotto le macerie vani ipogei per 150 metri quadri. A portare a segno l'incredibile ritrovamento sono stati i Vigili del Fuoco del Comando...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nell’antico complesso, infatti, attraverso una botola ricavata su una volta di tale cavità, i vigili sono discesi all’interno della stessa, utilizzando tecniche Saf (di derivazione speleo-alpino-fluviale) e con tanto di elmetti e funi ed hanno proceduto con l’ispezione dei luoghi. I vani ipogei ispezionati risultano comunicanti tra loro e si estendono per una superficie di circa 150 metri quadri; alcuni risultano completamente ricolmi di detriti e reperti vari, tanto da non consentire di portare a termine della verifica statica.
Il via libera al recupero dell’ex Ospedale è dello scorso mese di ottobre, dopo un contenziosi, e arrivato dal Consiglio di Stato che ha confermato la precedente ordinanza del Tar di Lecce respingendo il ricorso d’appello presentato dall’impresa che contesta l’appalto affidato alla Direzione Regionale presso i Beni Culturali.
Da lì a poco l’avvio dei cantieri per un recupero che costa di 5 milioni di euro e che punta al restauro architettonico di uno degli immobili storici della città situatto appena dopo l’ingresso da Porta Rudiae. L’ex ospedale Spirito Santo fu edificato nel 1394 con il nome di Ospedale di San Giovanni Battista. Fu il primo Ospedale di Lecce, fondato da Giovanni d’Aymo, gestito dai padri domenicani che dimoravano nel Convento di fronte oggi sede dell’Accademia delle Belle Arti.
E ieri mattina sui cantieri si è recata anche la responsabile provinciale per la Sopraintendenza, Giovanna Cacudi, che ha ringraziato per il supporto ricevuto dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, ribadendo l’eccezionalità del rinvenimento, soprattutto nell’ottica di poter ampliare il quadro conoscitivo della storia della città di Lecce, collocandosi la costruzione del complesso intorno all’anno 1300, nonché per poter meglio pianificare, grazie alla verifica statica odierna, una più efficace definizione dell’intervento di restauro. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia