Lecce, case e mercato immobiliare: si compra di più nelle periferie o al mare

Lecce, case e mercato immobiliare: si compra di più nelle periferie o al mare
Case a Lecce, la rivincita delle periferie: nel 2021 boom di vendite a Villa Convento, San Cataldo e nella zona nord (come via Adriatica). In calo Santa Rosa e la zona est (tra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Case a Lecce, la rivincita delle periferie: nel 2021 boom di vendite a Villa Convento, San Cataldo e nella zona nord (come via Adriatica). In calo Santa Rosa e la zona est (tra cui Settelacquare) dove il valore degli immobili è aumentato. Tra i quartieri più cari anche Mazzini e centro storico. 


È quanto emerge dai dati annuali forniti dalla Agenzia delle Entrate sulle vendite e quotazioni immobiliari nel territorio urbano.

I numeri

I numeri forniscono una nuova mappa della città dove cresce l’appeal delle periferie rispetto alle zone più storiche del capoluogo. Lo scorso anno a Lecce c’è stato un aumento di compravendite nelle zone Villa Convento (187,5%), San Cataldo (104,4%), e periferia nord ovvero Sant’Oronzo fuori le mura, via Adriatica, San Nicola (113,3%) mentre sono in calo nel quartiere Santa Rosa (-4,2%) e nella periferia est: viale Aldo Moro, Settelacquare, via Merine (– 16,7%). Tra le zone più care, la periferia est e quartiere Mazzini (1.300 euro al metro quadro) e il centro storico (1.222 euro). L’area antica perde leggermente appeal rispetto agli anni passati a vantaggio delle periferie che con la loro offerta spazi aperti attraggono di più i leccesi che vogliono comprare casa. Nel borgo storico la quantità di venduto resta comunque alta anche se si registra una flessione dei valori immobiliari di circa 5%.
«Il mercato è dinamico, cresce una domanda in quartieri meno centrali, dove i prezzi sono naturalmente più vantaggiosi, e si può trovare più offerta e condizioni abitative con una maggiore presenza di spazi aperti. Così, è normale che l’aumento della domanda in alcuni ambiti generi un aumento del valore degli immobili – spiega l’assessora all’Urbanistica Rita Miglietta -. Due fattori di cui tanto si è dibattuto in questo ultimo biennio non possono non definire effetti anche a Lecce: la pandemia che ha influito sul blocco cui ha fatto seguito una ripresa, e poi il bisogno di spazi aperti prossimi alla residenza, meno presenti in quartieri più densi come il centro. A questo vanno aggiunte le condizioni vantaggiose dei mutui che tanto hanno spinto, fino ad ora, la domanda delle fasce giovanili. Condizioni che oggi purtroppo sappiamo essere già diverse». 

Il Pug dovrà tenerne conto 

Tutti fattori di cui il nuovo Piano urbanistico generale dovrà tenere conto. Il Comune è al lavoro già da tempo per la redazione del Pug che dovrebbe vedere la luce nel 2024. «Il Pug guarderà a tutta la città, lavorando per dotare tutti i quartieri delle condizioni più idonee a garantire i servizi, le attrezzature e gli spazi della socialità necessari alla residenza, riequilibrando i deficit – aggiunge l’assessora -. Alcuni quartieri hanno beneficiato più di altri di un’attività edilizia di rinnovamento e recupero. Ora è importante mantenere il recupero, ridurre il loro carico di stress e spingere il rinnovamento anche in altre parti della città, salvaguardando sempre la residenzialità e attrattività del suo patrimonio culturale. L’incremento della domanda e le quotazioni nelle marine sono poi un segnale positivo, coerente anche con l’impegno dell’amministrazione nel miglioramento delle loro infrastrutture primarie e con il futuro investimento del Cis». 

La quotazione media

Per quanto riguarda la quotazione media degli immobili nel 2021 si è registrata una perdita complessiva del -2,8%. Ed su questo che pone l’attenzione l’architetto Alfredo Foresta: «Questo dato rappresenta un’anomalia se si considera il generalizzato trend positivo del 2022 nelle principali località turistiche nelle vicinanze. Gli incrementi sostanziali riguardano la zona Est dotata di un sistema infrastrutturale di nuovi servizi e funzioni capace di recuperare e valorizzare le vicine zone 167. Un’onda lunga che riverbera anche sul valore di mercato a San Cataldo, ricalcando la storica vocazione tracciata nell’asse villa comunale-stadio-mare; mentre le contraddizioni riguardano la città consolidata a ridosso della circonvallazione interna (Santa Rosa, Salesiani) che malgrado la posizione baricentrica e la presenza di servizi, non risulta competitiva in quanto ancora presenta fenomeni di abbandono e trascuratezza. Una condizione ancora più evidente se si considerano i quartieri San Pio e Ferrovia; nel primo caso, nonostante i bassi valori di mercato, il quartiere è diventato fortemente attrattivo per la nuova movida, ipermercati e negozi che superano la scala prettamente di quartiere, un conflitto di interessi che si ripercuote con la sua storica vocazione residenziale. Nel secondo caso non si tiene conto dell’immediato completamento del cantiere di ribaltamento della Stazione Ferroviaria e dell’ampliamento del polo ospedaliero».

 

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia