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Un venditore ambulante di magliette con i colori giallorossi, di stanza nei pressi dello stadio e con anche un mini-store su facebook, è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione per il possesso, la ricettazione e la vendita di t-shirt e felpe contraffatte. Non solo, al termine di un processo con rito abbreviato, il giudice monocratico ha stabilito anche che dovrà risarcire la società, l'Unione sportiva Lecce, di 5mila euro per il danno procurato.
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Il sequestro
L'uomo era finito a giudizio dopo che la polizia giudiziaria aveva operato un sequestro di materiale esposto sulla sua bancarella.
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Le accuse: 5 magliette e 10 felpe contraffatte
Era accusato del possesso, per la vendita, di cinque felpe di vari colori e cinque magliette a manica corta con la scritta “U.S. Lecce” e 10 felpe che riportavano l'immagine della Lupa stilizzata e la scritta “1908”, anche questi con griffe di proprietà dell'Unione sportiva Lecce spa.
Rispondeva anche di ricettazione: perché al fine di trarne profitto, è riportato nei capi di imputazione, aveva ricevuto da qualcuno le maglie che erano poi risultate contraffatte. Non solo. Le aveva anche vendute, secondo l'accusa, per “trarne profitto”. Tanto nei pressi dello stadio di Via del Mare, dove era stato allestito un apposito banchetto, quanto sulla propria pagina facebook “inducendo in inganno i compratori sull'origine, la provenienza e la qualità degli stessi”.Come si diceva, dovrà risarcire la società e pagarle le spese legali, qualora la sentenza dovesse diventare definitiva. Un altro imputato aveva patteggiato.Il Lecce si era costituito parte civile con gli avvocati Domenico Zinnari e Francesco Spagnolo. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia