Ancora guerra nel Pd leccese, nonostante il richiamo all’unità del segretario regionale Marco Lacarra. Sullo sfondo, la sfida per le Comunali. Sulla scena, invece, lo...
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In primis il nodo candidature: l’assessore della Giunta Emiliano ha sollecitato un impegno diretto di Marra e poi dei parlamentari e dei consiglieri regionali, rimasti finora a bordo campo. «Sono pronto a candidarmi» dice Marra, rivendicando «i 1.600 voti raccolti per Loredana Capone alle Provinciali e sottolineando che «la sfumatura che lei non coglie è che il segretario è impegnato a fare la lista del Pd ed è mia opinione che i ruoli non vadano confusi anche per rispetto dei candidati. Poi vorrei chiarire che la commissione per la formazione della lista è insediata da oltre un mese e che l’assessore regionale ne invochi la convocazione la dice lunga sul suo livello di confusione lista: in attesa che Loredana si accorga che a Lecce si vota per le Amministrative e che è iscritta al Pd di Lecce, sappia che tutte le altre figure istituzionali del partito stanno contribuendo alla formazione della lista e lei fino a oggi non ha fornito neanche un nome, al contrario del viceministro Bellanova, dei parlamentari Massa e Capone e dei consiglieri regionali».
Dalla Regione, dove l’assessore Capone gestisce il Turismo e lo Sviluppo economico, «l’unica indicazione e disponibilità che ci è arrivata è quella di Paola Povero, almeno fino a oggi». Così, a Lacarra - che ha liquidato come «fantapolitica» l’eventuale sostegno di Capone e del Pd barese a Delli Noci, invitando alla compattezza -, il segretario cittadino ricorda che «un conto sono le parole, un altro i fatti. Capone sembra sia un assessore della Valle d’Aosta, che non sa nemmeno si stia formando la lista: o è una bugiarda congenita o sta prendendo un granchio dietro l’altro. Sono felice dell’ottimismo di Lacarra sulle Comunali leccesi, ma per vincere le elezioni servono fatti e non solo enunciazioni di buoni propositi o foto con il candidato sindaco Salvemini».
Marra è un fiume in piena. E sollecita a Capone, che non intende candidarsi, «un contributo concreto per la campagna elettorale: può darlo candidando anche il marito, che è stato già in Consiglio circoscrizionale, o persone che sono della sua area politica di riferimento».
Intanto resta l’intenzione di un gruppo di iscritti di deferire Capone ai probiviri: «Esistono da mesi voci in città rispetto al disimpegno dell’assessore a scapito del Ppd e del suo candidato sindaco», ricorda Marra. «Se gli iscritti, fra i quali si contano anche i componenti del gruppo consiliare, riterranno di proseguire su questo fronte, io non posso fermarli e Capone sbaglia destinatario». La pace, insomma, è ancora lontana. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia