Si chiama L'Altra Italia la lista che sta facendo discutere le Marche. È riferita a un movimento nato in Puglia la lista è presente anche a Lecce , ma ha...
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Assessore ci spieghi come è andata.
«È andata che queste liste sono comparse anche dove ce n'era solo una, in realtà piccolissime, di 250 abitanti. Sono composte da candidati che non hanno alcun rapporto né conoscono il territorio in questione. È in lista persino una 92enne e due fratelli, pugliesi, sono entrambi candidati sindaco. Non è nemmeno un caso isolato, sporadico: si tratta di ben tre comuni. Ne ho parlato subito con il prefetto, che mi ha ringraziato e si attiverà».
È possibile che abbiano un referente politico? Un partito o un leader di riferimento?
«In primo momento si è diffusa la voce che facessero tutte capo ad Antonio Tajani, ma alcuni dei rappresentanti locali di Forza Italia hanno chiarito che non esiste alcun legame con loro. Non si sa cosa sia, cosa stia accadendo in un territorio sano come il nostro. E giacché da due anni si parla di ricostruzione post-terremoto, che un simile interesse si esprima in ben tre comuni è singolare».
Lei ritiene che queste candidature siano funzionali alla gestione dei denari che saranno destinati proprio alla ricostruzione? Teme infiltrazioni criminali?
«Da noi infiltrazioni simili non se ne sono mai viste. Ma la ricostruzione impegnerà 45mila cantieri, che riguarderanno manutenzioni leggere e pesanti e in qualche caso costruzioni ex novo. I lavori sono pronti a partire già nei prossimi mesi. Non si deve né si può abbassare la guardia: ci sono milioni di fondi europei e statali in ballo. A me è questo che inquieta particolarmente». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia