LECCE - Distrutti tre mezzi dell'azienda che a Lecce ed in altri 31 Comuni gestisce la raccolta dei rifiuti. Nel primo pomeriggio di ieri è scoppiato un incendio...
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Il timore di un attentato è stato comunque scongiurato dalla prima ricostruzione di cosa sarebbe accaduto intorno alle 14: le fiamme si sono propagate dal campo di sterpaglie a ridosso del muro di cinta, lato Tangenziale Est. Un terreno incolto che si estende per circa un ettaro, delimitato inoltre da vico Caduta del Muro di Berlino e la strada che conduce alla Tangenziale imboccandola dopo la rotonda.
Come se il fuoco sia stato alimentato e sospinto dal vento proveniente da Nord che ieri pomeriggio soffiava ancora impetuoso e giungeva dritto verso il muro di cinta dell'azienda. Un muro che raggiunge circa i cinque metri di altezza ai quali va aggiunto un altro metro di rete metallica. Il punto dove si sono concentrate le fiamme è evidente perché è rimasto completamente annerito e che tuttavia ha posto il problema di come il fuoco avesse potuto prendere talmente vigore e scatenare lingue talmente alte da arrivare nel piazzale della Monteco.
L'ipotesi al momento più accreditata è che il vento abbia fatto volatizzare i residui delle sterpaglie ancora incandescenti. Certo è che nel piazzale l'incendio è stato scatenato da alcuni contenitori di plastica - ed è questo il passaggio più rilevante, al momento, dell'inchiesta - investiti dalle ceneri delle sterpaglie.
Questa ricostruzione tecnica sarà approfondita anche analizzando le immagini dell'impianto di videosorveglianza in funzione all'interno del perimetro dell'azienda. Inoltre indicazioni potranno arrivare anche dal custode, ossia l'uomo che si è accorto dell'incendio e che ha dato l'allarme.
Dai contenitori di plastica le fiamme si sono propagate ai tre mezzi parcheggiati l'uno accanto all'altro. Tre compattatori usati a Lecce.