Stop ai vitalizi tra le polemiche: ieri il Consiglio regionale pugliese ha approvato all'unanimità la legge che taglia definitivamente gli assegni e che...
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La Regione, però, teme che possano esserci dei ricorsi al Tar e per questo è stata prevista la costituzione di un fondo che metta a riparo, in caso di soccombenze davanti al giudice, le casse pubbliche. La norma votata ieri, infatti, prevede che le somme risparmiate vadano, per ora, a costituire un fondo di accantonamento. «Stiamo applicando in maniera rigorosa l'accordo fatto tra lo Stato e le Regioni spiega il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo - è un ricalcolo dei vitalizi in essere attraverso il meccanismo di un contributivo corretto». Il taglio riguarda anche gli assessori e i presidenti, non solo i consiglieri: la legge ridetermina i trattamenti previdenziali applicando il metodo contributivo agli assegni, diretti, indiretti e di reversibilità.
«Ovviamente bisognerà capire - avverte Loizzo - se i singoli ex consiglieri aventi diritto, riterranno congrua questa nuova rideterminazione oppure riterranno di fare ricorso un po' come avvenuto a livello nazionale con lo stesso provvedimento che ha riguardato gli ex parlamentari. Per questo abbiamo previsto un fondo per tenerci al riparo da eventuali ricorsi o soccombenze».
Hanno votato a favore anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle, nonostante siano stati bocciati alcuni loro emendamenti. «Non ci fermeremo qui annunciano gli otto consiglieri pentastellati - la proposta di legge approvata si limita ad attuare quanto stabilito nell'intesa Stato - Regioni per venire incontro a quelle Regioni in cui i vitalizi erano già bassi. Sicuramente non è il caso della Puglia, per questo già oggi presenteremo una proposta di legge che va a modificare quella approvata oggi, prevedendo un ricalcolo con il sistema contributivo puro, in linea con quanto già fatto da Camera e Senato. In questo modo arriveremo a un risparmio di 10 milioni di euro l'anno, invece dei due milioni e mezzo attuali».
Il Movimento5Stelle pugliese resta critico nei confronti degli altri gruppi: «La Regione sostengono i pentastellati - ha fatto il minimo indispensabile sotto la minaccia del taglio del 20% dei trasferimenti non vincolati. Minaccia che non c'era stata per la precedente intesa del 2014, a cui la Puglia ovviamente non si era adeguata. Di conseguenza, possiamo divertirci a credere che oggi l'Aula abbia dovuto scegliere tra decurtare i vitalizi agli ex consiglieri, o decurtare i propri stipendi e davanti a questo dilemma la scelta è stata ovvia. Si poteva fare molto di più, come chiedevamo con gli emendamenti presentati e, ovviamente, bocciati da destra e sinistra. La nostra battaglia portata avanti dall'inizio della legislatura continua».
La proposta del M5S di tagliare ulteriormente gli stipendi dei consiglieri regionali è stata presentata nel 2016, ma è incagliata in VII commissione. «I vitalizi vanno aboliti e non ci fermeremo fino a quando questo privilegio non sarà solo un ricordo, avvertono. Ieri era in calendario anche la discussione della legge sul distanziometro per i centri di scommessa, ma dopo l'approvazione del taglio dei vitalizi è venuto meno il numero legale e la seduta è stata aggiornata al 5 giugno. Fuori dal palazzo della Regione Puglia hanno protestato un migliaio di dipendenti che temono per il loro posto di lavoro. Per questo motivo hanno dato vita ad sit-in per sollecitare una risposta in merito alla modifica della legge regionale sul contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico».
L'entrata in vigore della norma era stata prorogata di 6 mesi a dicembre 2018 con scadenza il 13 giugno prossimo. Il Consiglio regionale avrebbe dovuto approvare oggi le variazioni alla legge regionale del 2013. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia