Il Consiglio taglia i vitalizi: 2 milioni in meno all'anno

Il Consiglio taglia i vitalizi: 2 milioni in meno all'anno
di Vincenzo DAMIANI
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Giovedì 30 Maggio 2019, 08:20
Stop ai vitalizi tra le polemiche: ieri il Consiglio regionale pugliese ha approvato all'unanimità la legge che taglia definitivamente gli assegni e che consentirà un risparmio di 2,2 milioni di euro all'anno. Complessivamente sono 207 gli ex consiglieri che percepiscono il vitalizio, ai quali si sommano una trentina di pensioni di reversibilità.

La Regione, però, teme che possano esserci dei ricorsi al Tar e per questo è stata prevista la costituzione di un fondo che metta a riparo, in caso di soccombenze davanti al giudice, le casse pubbliche. La norma votata ieri, infatti, prevede che le somme risparmiate vadano, per ora, a costituire un fondo di accantonamento. «Stiamo applicando in maniera rigorosa l'accordo fatto tra lo Stato e le Regioni spiega il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo - è un ricalcolo dei vitalizi in essere attraverso il meccanismo di un contributivo corretto». Il taglio riguarda anche gli assessori e i presidenti, non solo i consiglieri: la legge ridetermina i trattamenti previdenziali applicando il metodo contributivo agli assegni, diretti, indiretti e di reversibilità.

«Ovviamente bisognerà capire - avverte Loizzo - se i singoli ex consiglieri aventi diritto, riterranno congrua questa nuova rideterminazione oppure riterranno di fare ricorso un po' come avvenuto a livello nazionale con lo stesso provvedimento che ha riguardato gli ex parlamentari. Per questo abbiamo previsto un fondo per tenerci al riparo da eventuali ricorsi o soccombenze».

Hanno votato a favore anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle, nonostante siano stati bocciati alcuni loro emendamenti. «Non ci fermeremo qui annunciano gli otto consiglieri pentastellati - la proposta di legge approvata si limita ad attuare quanto stabilito nell'intesa Stato - Regioni per venire incontro a quelle Regioni in cui i vitalizi erano già bassi. Sicuramente non è il caso della Puglia, per questo già oggi presenteremo una proposta di legge che va a modificare quella approvata oggi, prevedendo un ricalcolo con il sistema contributivo puro, in linea con quanto già fatto da Camera e Senato. In questo modo arriveremo a un risparmio di 10 milioni di euro l'anno, invece dei due milioni e mezzo attuali».

Il Movimento5Stelle pugliese resta critico nei confronti degli altri gruppi: «La Regione sostengono i pentastellati - ha fatto il minimo indispensabile sotto la minaccia del taglio del 20% dei trasferimenti non vincolati. Minaccia che non c'era stata per la precedente intesa del 2014, a cui la Puglia ovviamente non si era adeguata. Di conseguenza, possiamo divertirci a credere che oggi l'Aula abbia dovuto scegliere tra decurtare i vitalizi agli ex consiglieri, o decurtare i propri stipendi e davanti a questo dilemma la scelta è stata ovvia. Si poteva fare molto di più, come chiedevamo con gli emendamenti presentati e, ovviamente, bocciati da destra e sinistra. La nostra battaglia portata avanti dall'inizio della legislatura continua».

La proposta del M5S di tagliare ulteriormente gli stipendi dei consiglieri regionali è stata presentata nel 2016, ma è incagliata in VII commissione. «I vitalizi vanno aboliti e non ci fermeremo fino a quando questo privilegio non sarà solo un ricordo, avvertono. Ieri era in calendario anche la discussione della legge sul distanziometro per i centri di scommessa, ma dopo l'approvazione del taglio dei vitalizi è venuto meno il numero legale e la seduta è stata aggiornata al 5 giugno. Fuori dal palazzo della Regione Puglia hanno protestato un migliaio di dipendenti che temono per il loro posto di lavoro. Per questo motivo hanno dato vita ad sit-in per sollecitare una risposta in merito alla modifica della legge regionale sul contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico».
L'entrata in vigore della norma era stata prorogata di 6 mesi a dicembre 2018 con scadenza il 13 giugno prossimo. Il Consiglio regionale avrebbe dovuto approvare oggi le variazioni alla legge regionale del 2013.
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