«Ho personalmente visionato quei certificati penali», dice il candidato sindaco del centrodestra, Saverio Congedo. E Gabriele Corrado, componente della lista Prima...
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La dichiarazione di rinuncia alla candidatura a consigliere comunale indirizzata alla commissione elettorale circondariale è stata firmata da Corrado, con firma autentica, il 10 maggio scorso. Tre giorni più tardi, lunedì 13 maggio è stata inoltrata tramite posta elettronica certificata all'ufficio protocollo del Comune, che l'ha presa in consegna subito, procedendo poi all'effettiva iscrizione a protocollo nel pomeriggio inoltrato di venerdì scorso (pratica numero 0072444/2019). Il nome di Corrado, infatti, è ancora presente fra quelli 32 in tutto che compongono la lista elettorale nata dalla fusione di Prima Lecce (civica riferibile al senatore leghista Roberto Marti) e Andare Oltre, il movimento di destra che fa capo al sindaco di Nardò, Pippi Mellone.
Insieme ai tre della squadra di Adriana Poli Bortone e all'aspirante consigliere condannato nella coalizione che sostiene Carlo Salvemini, restano quindi gli altri cinque candidati con condanne irrevocabili nelle liste della coalizione di centrodestra: Antonio Cassano, candidato con Salento Europa e condannato per calunnia, esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone e lesioni personali; Maria Locia, condannata per diffamazione e candidata con Forza Italia; Claudio Puglielli, nella lista di Congedo Sindaco, condannato per bancarotta semplice; Gianfranco Colombo, del Movimento Sociale Italiano, condannato per tre episodi di truffa; Tiziano De Santis, della lista Lega-Salvini premier, condannato per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.
Reati diversi, che non impediscono a questi cittadini di candidarsi ed essere eletti: la norma nota come Spazzacorrotti, infatti, obbliga alla pubblicazione dei curricola e dei certificati penali pena, sanzioni amministrative fino a 120mila euro ma non esclude dalla partecipazione alla vita pubblica del proprio Paese. Per Congedo, la legge «presenta una lacuna, perché non prevede la presentazione del certificato penale contestualmente all'accettazione della candidatura da parte degli aspiranti consiglieri, ma la differisce a un momento successivo anche alla presentazione delle liste».
La pubblicazione dei certificati, infatti, deve avvenire non oltre il 14esimo giorno dal voto, dunque anche dopo la chiusura e il deposito delle liste elettorali. «È evidente prosegue Congedo - che tale differimento rende complicato ogni possibile controllo preventivo ai fini degli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa». E di una selezione anticipata dei giocatori da mandare in campo.
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Quotidiano Di Puglia