Giovane senegalese cerca lavoro L’offesa: «Vieni, voglio scimmie»

Giovane senegalese cerca lavoro L’offesa: «Vieni, voglio scimmie»
Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Ma alla domanda di un giovane senegalese la replica è stata tutt’altro che cortese. Anzi, è stata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Ma alla domanda di un giovane senegalese la replica è stata tutt’altro che cortese. Anzi, è stata sgarbata, offensiva. Di più, decisamente razzista.

Fallou Ndiaye, 23enne di origine senegalese, residente a Galatina, ha pubblicato un brevissimo annuncio per cercare un’occupazione nel gruppo Facebook “Cerco offro lavoro Lecce”: “Ciao sono ragazzo senegalese cerco lavoro Galatina”. In un attimo è venuto fuori il peggio dell’utenza social e con un ruvido sarcasmo è spuntato un commento che si descrive da solo: “Mi serve uno che raccoglie banane, ho un’azienda agricola, cerco scimmie”.
È stato come dare il la e, in un effetto domino, si sono susseguiti i post di chi sembra provare uno strano gusto nel palesare tutto il proprio razzismo.
«Sono in Italia da quasi cinque anni – racconta Fallou in un italiano non preciso, ma chiaro nell’intento –. Sono venuto qui dal mio Paese per dare una possibilità al futuro mio, di mia moglie, rimasta in Senegal, e della mia famiglia. Non ho mai avuto problemi con nessuno. Quello che è accaduto mi ha fatto molto male».
Il 23enne ha già avuto esperienze lavorative a Rimini dove ha fatto il lavapiatti in un hotel. Adesso fa l’ambulante. Vive a Galatina con il padre e il fratello.
«Cerco un lavoro che mi consenta di vivere degnamente. Credo che tutti aspirino a questo, ad avere serenità e il meglio che si possa trovare per se stessi e per i propri cari. Ho letto i commenti che la gente ha scritto in risposta al mio annuncio. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno difeso e hanno detto bene di me e mi dispiace per chi mi ha detto male. Ma non è solo qui che succedono cose del genere, in tutte le parti del mondo c’è gente cattiva e fortunatamente anche gente buona».
Infatti ai post razzisti si sono alternati anche i post di chi ha voluto mettersi dalla parte di Fallou vergognandosi per gli italiani che nutrono così tanto odio ingiustificato.
Mentre l’autore del post che ha scatenato la polemica ha rimosso il commento (scusandosi, pare, per la sua azione, per quel che può servire), ci si interroga su un tema che in questo periodo è più che mai caldo. Lo fa in particolare la Chiesa che si trova spesso a contatto diretto con determinate difficoltà.
«Mi sento impotente dinanzi alla richiesta di quel fratello senegalese, e sottolineo fratello – afferma don Dario De Pascalis, parroco della parrocchia San Sebastiano di Galatina -. Non posso aiutarlo a trovare un lavoro così come non riesco a farlo per gli altri miei fratelli, e sottolineo fratelli, compaesani che spesso mi chiedono una mano in questo momento di crisi lavorativa. Voglio però chiedere scusa io a nome di tutti i galatinesi che credono nei valori della fratellanza e dell’uguaglianza per le offese ricevute da Fallou ad opera di chi nei suoi confronti si è espresso in maniera discriminatoria su Facebook. Spero che tutto questo sia un monito a cambiare le cose».

Un episodio che fortunatamente ha fatto indignare molti nel Salento, che sa essere terra di accoglienza anche nei momenti difficili e di disagio economico e sociale. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia