Formalmente trasportavano "olio lubrificante", in realtà si trattava di 30mila litri di gasolio per autotrazione (del valore commerciale di circa 50mila euro) di...
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L'operazione, battezzata "Good Fuel", è stata condotta dai militari della tenenza di Tricase, guidati dal tenente Pietroluca Dascanio. tutto è partito da controlli effettuati su un'autobotte, con targa polacca, che trasportava oltre 25 tonnellate di gasolio per uso autotrazione. Si è notato subito che la documentazione fiscale esibita ai Finanzieri da parte dei conducenti del mezzo pesante (due soggetti di nazionalità polacca) attestava “falsamente” un trasporto di olio lubrificante di provenienza tedesca, formalmente acquistato da una società bulgara e cartolarmente diretto a Bari.
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Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle salentine hanno, invece, consentito di accertare come, in realtà, il prodotto trasportato non solo stava per essere scaricato in luogo diverso da quello risultante dalla documentazione di accompagnamento, ma soprattutto che si trattava di gasolio per uso autotrazione, da considerarsi pertanto “di contrabbando” in quanto non assoggettato ad accisa, introdotto in Italia grazie all’intermediazione, tra l’acquirente e gli autotrasportatori, di un cittadino di origine barese, anch’egli trovato presente presso il deposito di Taranto all’atto delle operazioni di scarico del prodotto.
I due polacchi che conducevano l’autobotte, il titolare di fatto del deposito di carburanti e l’intermediario nella vendita del prodotto petrolifero trasportato, sono stati tutti tratti in arresto in flagranza di reato per “sottrazione al pagamento dell’accisa”, aggravato dalla rilevante quantità del carico illecito. I conducenti sono finiti in carcere, intermediario e titolare del deposito (che poi era l'acquirente del gasolio) ai domiciliari. È stato, invece, denunciato a piede libero il rappresentante legale della società di carburanti, destinataria del gasolio di contrabbando.
Oltre a rimuovere dal mercato l’ingente carico di prodotto petrolifero commercializzato in totale evasione d’imposta, la Finanza ha posto sotto sequestro l’autobotte e il deposito della società tarantina, consentendo in tal modo di sottoporre a vincolo ablativo beni per un valore complessivo di circa 400mila euro. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia