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Tutto si ferma. A mezzogiorno del venerdi che precede la domenica delle Palme a Gallipoli c'è spazio solo per Maria, la madre celeste. È il venerdì della Madonna, é la settimana dell'Addolorata.
Non c'è un Gallipolino che in questo giorno non abbia un pensiero per Lei, un rigurgito di fede. Alle 12, più o meno, il simulacro, facendosi strada tra una incredibile marea di fedeli,esce dalla Chiesa del Carmine per recarsi in Cattedrale. Celebrazione eucaristica, preghiere, l'esecuzione dello Stabat Mater e poi la Statua viene portata in processione per le strade della città.
Il fiume silenzioso l'accompagna fino a sera
Un fiume silenzioso al seguito la contempla e l'accompagna, fino a sera.
I riti
E l'attesissima processione dei Misteri, "l'Urnia" la chiamano da queste parti. A cui Segue quella della "Desolata", Maria raminga e disperata alla ricerca del figlio crocifisso. Struggente e commovente, si conclude alle 10 del mattino seguente. Quando è Pasqua, ormai. E di fronte alla spiaggetta della Purità che sembra abbracciarli Maria e suo Figlio si ricongiungono. Una folla festante. Lacrime sincere. Abbracci fraterni. È il miracolo della fede. In questi giorni si risveglia nell'intera popolazione una fede profonda, mista, forse a volte, anche a folclore e clamore ma sempre autentica. Radicata. Ancestrale. "Qui certe cose le abbiamo nel Dna" si dice. Solo chi ha sangue locale può capire. Ed in effetti é un po' così. Proprio in quella cittadina spesso additata di tante nefandezze, dedita in estate alle attività più ludiche, oggetto di tante critiche che spesso i gallipolini, sornion, accolgono quasi compiaciuti di una certa reputazione tipica della gente di mare; proprio qui la religiosità ha un posto importante. Proprio qui le cose di chiesa sono un fatto untimo, cose serie. E si sa, ad un Gallipolino, puoi dire qualsiasi cosa ma non toccategli i santi.
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