Una Caretta caretta recuperata in zona Torre San Giovanni (Gallipoli), con un arpione conficcato nel collo. «Si trattava di un arpione, probabilmente un pezzo di una...
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La tartaruga è stata avvistata da un pescatore e da un sub amatoriale, che hanno recuperato l'animale, in evidente difficoltà. I medici della Asl hanno provveduto ai primi accertamenti sul suo stato di salute e poi i veterinari del Centro Veterinario Lupiae l'hanno operata. Ora l'esemplare di Caretta Caretta si trova al Centro di recupero del Museo di Storia naturale del Salento, a Calimera, dove farà la sua convalescenza.
«Nel Salento, molti anni fa - spiega Enrica Calò, dottoressa in Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali, “anima” della pagina di approfondimento Guidanimale -, si credeva che una tartaruga marina impigliata nella rete di un pescatore portasse sfortuna e che per scacciare la sfortuna bisognasse ucciderla. Nella stessa settimana sono arrivate due tartarughe con ferite chiaramente causate dall’uomo: una presa a picconate e questa.
Mi chiedo se nel 2020 si possa ancora dare la colpa alla superstizione o se sia arrivato il momento di prenderci le nostre responsabilità e di parlare di crimini contro natura, maltrattamento di animali, ignoranza, e quel che è peggio, puro e semplice gusto per la crudeltà». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia