Tutto ruota attorno a 47 fatture emesse dal 2010 al 2011 per un valore complessivo di circa 240mila euro. Documenti contabili che la Procura di Bari e la Guardia di finanza...
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Fersini, 43 anni, è il legale rappresentante di una tipografia di Maglie, stando alla ricostruzione degli inquirenti baresi avrebbe emesso, tra il 2010 e il 2011, 47 fatture per operazioni inesistenti in favore delle società facenti capo al professore Franco Cezza. Quest’ultimo è marito di Rita Giannuzzi, la coppia vive a Maglie e per conto di Ferrovie Sud Est, sotto la direzione dell’avvocato Luigi Fiorillo, hanno gestito l’archivio storico dell’azienda. Cezza si sarebbe rivolto a Fersini per alcuni lavori di tipografia o per l’acquisto di alcuni prodotti. In due anni, avrebbe speso circa 240mila euro, come riportato nelle 47 fatture emesse dal tipografo. La Procura di Bari, però, sostiene che quegli acquisti e quelle commissioni non siano state mai eseguite e che le fatture emesse, quindi, siano false. In sostanza, stando sempre alla ricostruzione della magistratura, Fersini avrebbe trattenuto l’Iva. Adesso, anche i contratti e le consulenze per la gestione dell’archivio storico di Fse sono ufficialmente finite nel mirino dei pubblici ministeri.
Nel fascicolo, affidato dal procuratore Giuseppe Volpe ad un pool composto da 8 magistrati, vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di peculato, abuso di ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato nei confronti dell’ex amministratore unico, Luigi Fiorilo, degli avvocati romani Angelo Schiano e Pino Laurenzi e dell’ingegnere salentino Vito Antonio Prato. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno ed è solo alle prime battute: a dare il via alle verifiche è stata la consegna, da parte dei commissari dell’azienda, della relazione nella quale vengono indicate alcune possibili irregolarità. Un esempio: quando si parla delle consulenze viene sottolineato che sono state date in dispregio “all’obbligo di motivare gli affidamenti in economia, di divieto di frazionamento artificioso e di rotazione, implicando anche, per l’effetto, ripercussioni per quanto attiene al rispetto dei principi di proporzionalità, trasparenza e non discriminazione”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia