A chi era abituato a farsi ubbidire senza nemmeno alzare la voce ma ricordando solo il suo cognome, sarà suonato come una sfida quel no dell’amministrazione...
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Le carte dell’inchiesta, ed in particolare le intercettazioni, raccontano di un Danilo Coluccia particolarmente infuriato dal non avere dalla sua parte l’amministrazione comunale: oltre alla richiesta di pagamento, il sindaco Marcello Amante comunicò alla società che avrebbe fatto sostituire le serrature dei cancelli e delle porte del campo sportivo. E fu respinta la richiesta di giocare a Galatina la partita del 10 settembre contro il Molfetta, valida per la prima giornata. Si giocò a Sogliano Cavour. Ed il giorno seguente il padre Luciano e lo stesso Danilo Coluccia avrebbero cercato di incontrare il sindaco attraverso un consigliere comunale. Al sindaco furono riservate queste parole. Certamente non di buono augurio: «E’ meglio se va a spararsi».
Promesse di un pestaggio. Al giornalista Dino Valente, dopo che scrisse l’articolo “La Pro Italia non ha mai chiesto di potere usare lo stato per il prossimo campionato”. Raccontò perché il sindaco avesse fatto cambiare le serrature. E si chiese come fosse stata accettata l’iscrizione al campionato, senza avere la disponibilità del campo sportivo. A sbottare quella volta fu l’ex presidente Costantino Masciullo, nella conversazione intercettata con Danilo e Luciano Coluccia.
La caccia a chi farla pagare comprese anche un dirigente comunale ed un geometra a cui era stata presentata la richiesta di usare il campo sportivo per la prima gara della stagione: «Adesso a Costantino gliel’hanno notificata. Ma se caso mai...però poi...guerra? Guerra!Non me ne....non ho niente da perdere....dobbiamo scuoterlo (il geometra, ndr)....ma questa di dov’è (riferito alla dirigente, ndr)? Dove abita? Perché secondo me non tornano indietro».
Al genitore il compito di smorzare le esternazioni più violente. Per optare per la via del dialogo. Da qui la spasmodica ricerca di un appiglio a Palazzo di Città. Consapevoli che il dirigente del Commissariato, Giovanni Bono, avesse particolarmente a cuore la decisione del Comune di fare le cose per bene. Di seguire il criterio della legalità.
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Quotidiano Di Puglia