A separare le due piazze di Matteo Salvini, una dei contestatori e l'altra dei sostenitori, c'è un grande spazio vuoto che parte poco prima la statua di...
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L'antifascismo è dunque l'altro sentimento che sembra essersi rinsaldato. Sono numerosi i cori e gli striscioni che inneggiano alla liberazione e alla resistenza. Caccia li sordi, è l'altro stendardo che campeggia in piazza Sant'Oronzo, riferendosi ai 49 milioni di euro che la Lega deve restituire allo Stato. Alessia Caiazzo, del collettivo universitario FreeD.A. afferma che «Salvini rappresenta un'ideologia politica pericolosa e intollerante. Chiudere i porti, vietare la libertà di pensiero e di espressione, strumentalizzare la condizione delle minoranze e delle donne, sono tutti elementi che rappresentano la politica salviniana, un ritorno a un passato oscuro». E qualcuno urla: «Hai offeso i meridionali per anni». Dopo il discorso del ministro, è il momento dei selfie e video, come quello che ha fatto impazzire i social in cui si vede un ragazzo che sale sul palco per essere immortalato insieme a Salvini, ma che poi, proprio nel preciso istante dello scatto, pronuncia la frase «non siamo più terroni di merda» lasciando sbigottito il premier della Lega. E intanto la piazza dei contestatori intona gli ultimi cori e anche Bella ciao. Poi lo sciame umano lascia lentamente il basolato. Le due piazze si disperdono nelle vie del centro storico, senza particolari tensioni. È il solco, quella lingua di cemento che ha separato un pezzo di cittadinanza da un pezzo dello Stato, a rimanere oltre il comizio e rischiare di allargarsi ancora.
Quotidiano Di Puglia